“Lettera a Milano” (Edizioni Jaka Book) è il volume curato da Lorenzo Valentino con opere di Marina Previtali
Milano, capitale morale d’Italia, città internazionale, punto di approdo per i tanti che vi risiedono o la visitano per motivi legati al lavoro, allo studio, all’arte, alla moda, alla musica, ecc.
Tale coacervo di ambiti e di progettualità rendono la città sicuramente meritevole di attenzione, di considerazioni, di esortazioni, di ricordi da parte dei tanti che – pur non essendoci nati – la frequentano, la vivono, la amano.
E’ questo il senso della pubblicazione “Lettera a Milano”, per i tipi di Jaka Book, che vede fondersi arte, letteratura, architettura, filosofia, ma anche semplice ammirazione per una città che sa accogliere, sa valorizzare, sa farsi volere bene.
Il curatore professor Lorenzo Valentino – che nell’introduzione parla di quest’opera come di una narrazione condivisa, in cui emerge il fascino paradigmatico della “scrittura collettiva” – ha avuto il merito di sollecitare le competenze di personalità rappresentative dei vari ambiti professionali milanesi. Sotto forma di lettera ciascuno ha dato e ha detto a Milano il suo pensiero, alla luce della propria sensibilità e conoscenza, traendo spunto dal progetto culturale “Dialoghi a Milano” che ha visto illustri relatori avvicendarsi in seguitissime conferenze presso la Galleria Previtali.
Numerose e di prima grandezza le personalità del panorama culturale milanese e italiano che offrono il loro contributo al volume. Tra loro citiamo il giornalista Alessandro Sallusti, il critico d’arte Flavio Caroli, l’attore Jacopo Fo, lo chef Davide Oldani, l’imprenditrice Diana Bracco, il fotografo Giovanni Gastel, i critici letterari Giancarlo Pontiggia e Maurizio Cucchi, i filosofi Salvatore Veca e Stefano Zecchi, la poetessa Vivian Lamarque, il rettore dell’Università Statale Elio Franzini, l’architetto Stefano Boeri.
Il volume è arricchito dai dipinti dell’artista Marina Previtali.
Dai vari angoli prospettici delle competenze degli autori emerge Milano nello svolgersi degli ultimi decenni di storia attraverso le caratteristiche dei vari quartieri e i loro cambiamenti in tutte le sfaccettature: ambientali, architettoniche, umane, sociali.
Alle descrizioni della Milano della guerra, del Sessantotto, della “Milano da bere”, fanno seguito le immagini tipiche della città della nebbia, dei “ghisa”, dei primi tram, delle case di ringhiera, dei bar degli artisti, delle librerie, della Stazione Centrale, con tutto ciò che questo immaginario comporta.
Un modo per far riscoprire anche oggi le eccellenze della città e le bellezze nascoste nei quartieri e nei cortili da un punto di vista artistico, storico, culturale ed enogastronomico, segno del forte dinamismo della metropoli lombarda in un percorso più ampio di valorizzazione della città, delle sue tipicità, dei suoi abitanti multiculturali.
La dedica del libro a Giovanni, figlio di Lorenzo Valentino e Marina Previtali, rappresenta, a mio avviso, la trasmissione alle giovani generazioni di un patrimonio culturale e umano, quale segno di fiducia verso i giovanissimi che sono il futuro non solo di Milano ma di tutta l’umanità.