Il seguito dei consigli dell’esperto, iniziati con la pubblicazione dell’articolo sul n. 71 di Farecultura dello scorso 4 febbraio “Desiderare un cane non basta. Bisogna essere consapevoli della scelta da effettuare”.
Così concludevo il mio ultimo articolo, … negli articoli futuri, vi illustrerò alcune razze di taglia piccola, media e grande con le loro varie caratteristiche fisiche e caratteriali per poter conoscere e decidere il vostro nuovo compagno di vita!
Riprenderò quindi a proporvi una prima selezione di cani definita ‘da compagnia’, adatti quindi a stare con l’uomo non per attività lavorative di supporto, ma per condividere il proprio tempo libero e non solo. Allevati soprattutto come cani d’affezione e non come cani di utilità, i cani da compagnia comprendono all’interno del gruppo una grande varietà di strutture e di taglie. Molto spesso sono versioni ridotte di cani di dimensioni molto più rilevanti, ma alcuni come il Chihuahua sono stati creati specificamente come cani da compagnia, senza nessun possibile ascendente da razze di utilità. Altri, per esempio il Bulldog e il Basenji, sono stati selezionati da più antiche razze di cani da lavoro. Il cane da compagnia è un animale affettuoso molto legato al padrone, che si integra splendidamente in famiglia e può essere anche un ottimo guardiano.
Partiamo con i cani di piccola taglia, con il Bichon Avanese (Bichon Havanais) di risulta incerta la sua nazionalità. È una razza correlata con altre razze, quali il “Bichon Frisé”. La sua importazione nell’isola di Cuba si crede che sia stata effettuata da dei marinai provenienti dalle Canarie. C’è anche chi sostiene che, questo tipo di cane fu introdotto nel “nuovo mondo” da dei contadini emiliani, i quali avevano con sé dei “Bolognesi”. Questi piccoli cani furono incrociati con dei “Barboni nani” e dettero origine all’Avanese, chiamato così perché fu pervenuto a Cuba. In alcuni paesi venne chiamato “cane da seta dell’Avana. E’ dotato di un altissimo senso di vigilanza che lo rende perfetto come cane da guardia “avvisatore”. E’ facile anche insegnargli a distinguere i suoni di tutti i giorni da quelli che possono rappresentare un segnale d’allarme, e farlo abbaiare solo in questo secondo caso. Come cane da compagnia è estremamente affettuoso, simpatico e sempre allegro, anche un po’ buffone: ama i bambini e può giocare per ore con loro senza mai stancarsi. Deve vivere in casa, dove è molto educato e pulito. Nonostante il pelo lungo non dà problemi perché ne perde pochissimo. Il pelo necessita di toelettatura frequente non particolarmente difficile, ma che non va dimenticata perché altrimenti potrebbe annodarsi.
L‘Epagneul Nano Continentale Papillon (Spaniel Nano Continentale Papillon) è un cane piuttosto antico. È una razza che è stata per secoli racchiusa nelle corti dei palazzi signorili e che è stata oggetto di ispirazione per molti artisti. L’origine di questo cane è senz’altro dell’Europa occidentale. Molti suppongono che la razza possa discendere da gli “Spaniel” provenienti dall’estremo Oriente, ma questa supposizione non ha alcun fondamento. Questa razza appare in moltissimi affreschi del XIV secolo e un cane molto simile può essere identificato nella miniatura conservata al Museo di Namur, datata intorno al XI secolo. Gli spagnoli hanno sostenuto a lungo che le origini di questo piccolo Épagneul sono iberiche. E’ esclusivamente un cane da compagnia, dolce, docile, perfino un po’ invadente nella continua ricerca di carezze e coccole. E’ il compagno ideale per le persone anziane, perché le piccole dimensioni lo rendono facile da gestire e il carattere affettuoso è un eccellente “antidepressivo”, nonché un ottimo antidoto alla solitudine. Un’altra caratteristica piacevole (e piuttosto rara) in un cane d’appartamento è la silenziosità: abbaia pochissimo. Ha un grande spirito di adattamento e si adegua senza problemi ad ogni situazione: l’importante, per lui, è stare con il padrone. Con le persone estranee è buono ma non molto amichevole. E’ un buon cacciatore di topi. Nonostante l’aspetto fragile è robusto e longevo, va tenuto esclusivamente in casa.
Per ultimo il più conosciuto in Italia trattasi del Bolognese.
Il Bolognese è una razza di origine molto antica. La sua esistenza già al tempo degli antichi romani è provata da molte raffigurazioni su terrecotte e vari vasi di quell’epoca. Era ritenuto un cane di enorme pregio ed era considerato molto prezioso, specialmente dall’undicesimo secolo. Appartiene al gruppo dei Bichon, quindi le sue origini provengono da quei piccoli cani bianchi che Aristotele chiamava “Melitensi”, che ebbero la loro diffusione nel Mediterraneo grazie ai commerci marittimi, e quindi grazie al continuo spostamento delle navi mercantili da un paese all’altro. Nell’epoca rinascimentale era abitudine regalare tra le varie corti nobiliari, piccoli cani di questo genere. E’ documentato che anche Caterina II di Russia ebbe uno di questi cani. Oggi la sua popolazione non è molto vasta, perché è una razza che è allevata principalmente in Italia ed è poco conosciuta all’estero. Può definirsi il cane da compagnia per antonomasia, perché è assolutamente perfetto nel suo ruolo. Di carattere dolce, adora il padrone e per lui è disposto a dare la vita. Sempre di buon umore, vivace quando è invitato a giocare, diventa tranquillissimo se si accorge che il padrone non ha tempo per lui. Ha un temperamento posato e riflessivo, il che lo rende perfetto per le persone anziane, anche perché pur essendo molto piccolo non ha bisogno di moto eccessivo. E’ facile da educare e addestrare,molto pulito, di intelligenza superiore alla media. Il suo attaccamento morboso alla famiglia ne fa un ottimo guardiano avvisatore, e se qualcuno osa fare del male al suo padrone, è pronto anche a mordere. E’ un cane tutto da scoprire che meriterebbe una diffusione molto più ampia, perché non ha nulla da invidiare (anzi!) a molti suoi “colleghi” di gran moda. Le piccole dimensioni e il carattere pacato permettono di portarselo dietro ovunque si vada, cosa che lo rende felice perché non sopporta di stare lontano dal padrone. Il suo mantello ha bisogno di cure quotidiane, ma trattandosi di un cane piccolo il tempo richiesto non è eccessivo. E’ rigorosamente un cane d’appartamento.
A seguire l’articolo dello scorso febbraio di Giordano Ambrosetti, prima parte dei consigli su cosa fare prima di prendere un cane.