Federico Tiezzi e Sandro Lombardi portano in scena uno degli ultimi romanzi di Thomas Bernhard, vero e proprio studio teatrale sulla funzione dell’arte.
Antichi Maestri è fra le opere più estreme di Thomas Bernhard, in bilico tra farsa e tragedia, tra inno d’amore e dichiarazione di resa, tra confessione testamentaria e nostalgia per un amore perduto: un disarmante tentativo di congedo dall’arte e dalla bellezza.
Scritto nel 1985, penultimo romanzo dell’autore austriaco e ideale conclusione di una trilogia delle arti, composta da Il soccombente (1983), ambientato nel campo della musica, e da A colpi d’ascia (1984), incentrato sull’arte drammatica, Antichi Maestri (1985) è dedicato all’arte figurativa. Fulcro del racconto è la figura del musicologo di grande fama Reger che, da trent’anni, si reca ogni due giorni al Kunsthistorisches Museum di Vienna e osserva, ossessivamente, un dipinto di Tintoretto, alla ricerca dei difetti di quel capolavoro perché «il tutto e il perfetto non li sopportiamo».
Nella riduzione drammaturgica di Fabrizio Sinisi, Federico Tiezzi trasforma l’opera di Bernhard in un vero e proprio studio teatrale sulla funzione dell’arte, i limiti della bellezza, la nevrosi della modernità, l’angoscia della solitudine e la disperazione della marginalità.
«Nel romanzo – dice il regista, Federico Tiezzi – pubblicato con il sottotitolo, non trascurabile, di Commedia, Bernhard, tra esilaranti elucubrazioni e ciniche invettive contro il mondo dell’arte, la città di Vienna e i suoi abitanti, innesca un feroce divertissement che si snoda su una pluralità di punti di vista, nel contempo farseschi e pessimistici, verso quello che lo scrittore austriaco considera simbolo dell’ipocrisia per eccellenza: l’essere umano».
Antichi maestri – Teatro Grassi (Via Rovello, 2 – M1 Cordusio), dal 18 al 23 maggio 2021
Fonte: Ufficio stampa Piccolo Teatro Milano