La quotidianità va reinventata e riprogrammata, trovando il modo di arricchire le giornate per sfuggire alla noia, grazie a nuovi stimoli.
I maniaci dell’agenda – che in fondo è organizzazione di vita, fonte di benessere mentale e di rispetto per il proprio tempo e per quello degli altri – hanno avuto un grosso colpo con il Covid, non tanto per gli eventi venuti meno, per i quali se ne sono fatti una ragione, ma perché diventa difficile fissarne altri con precisione.
Ogni progetto futuro è sotto la spada di Damocle di una serie di variabili, ogni cosa dipenderà dal nuovo dpcm, se si potrà andare fuori regione, se la curva del contagio sarà scesa, se è cambiato o cambierà il colore della regione con relative restrizioni, se si dovrà lavorare ancora in smart working, se i ragazzi dovranno andare a scuola anche a giugno.
Il perfetto pianificatore non ha tanto paura del virus quanto del fatto di non poter gestire il proprio tempo con le consuete scadenze e attività.
Quando sembrava che ci fosse in vista uno spiraglio di normalità, grazie ai primi vaccini, pur rallentati, si è scoperto che il virus muta e può fare anche più danni. E così ha rimesso l’agenda nel cassetto pensando a tutte quelle scadenze congelate.
Nel giro di poco tempo le mail che annunciavano graditi eventi hanno cambiato oggetto: dal “save the date” al “change the date”. E il cambio di programma è diventato la costante delle nostre giornate. Questo vale sia per le piccole necessità giornaliere che per i grandi eventi della vita (compresi matrimoni rinviati, feste, compleanni a cifra tonda, commemorazioni, anniversari, ecc.).
Quello che davamo per scontato adesso non c’è più. E questo è fonte di ansia, dato che buona parte del tempo è dedicata alla programmazione casalinga, professionale, di acquisti, di vacanze.
Ciò provoca un senso di disorientamento. Peraltro gli impegni venuti meno e da riprogrammare si accumulano, diventano fonte di stress e talvolta di sconforto.
La pianificazione del resto crea sicurezza, consente di controllare la nostra vita, offre ulteriori stimoli e altre occasioni di impegno e di impegni.
Così la quotidianità va reinventata e riprogrammata. Può aiutare in questo il predisporre una lista delle cose da fare: da quelle giornaliere a quelle di più lunga scadenza. Ciò consente di far funzionare il cervello e coltivare il desiderio di nuovi progetti.
Anche le relazioni personali, magari usufruendo del fatto che si esce di meno, possono essere vivificate programmando un’agenda di contatti o di saluti con coloro che abbiamo trascurato, dedicando loro un po’ di tempo per riprendere i rapporti, e quale sistema migliore di un Whatsapp ben pensato o di una telefonata più lunga del solito.
Anche questo è un modo per arricchire le nostre giornate, rendendole sempre piene e stimolanti, oltre i limiti imposti dalla pandemia.