La curatrice e dramaturg Piersandra Di Matteo alla guida del gruppo di lavoro del festival per intraprendere insieme un nuovo percorso.
Studiosa, dramaturg, curatrice, stretta collaboratrice teorica di Romeo Castellucci da oltre un decennio, Piersandra Di Matteo è la nuova direttrice artistica di Short Theatre che, insieme al gruppo di lavoro di AREA06, curerà il disegno del festival nel prossimo triennio.
Avvicendandosi alla co-direzione di Francesca Corona e Fabrizio Arcuri (che ha ideato e diretto il festival fin dalla sua prima edizione), Piersandra Di Matteo si unisce così a un gruppo che negli anni ha messo a punto una pratica collettiva di lavoro, di appartenenza a un progetto culturale, di prossimità a percorsi artistici che si intrecciano con l’attivismo politico e sociale.
Vincitrice nel 2014 del Premio Ubu, Piersandra Di Matteo ha appena concluso la sua esperienza come curatrice, per Emilia-Romagna Teatro Fondazione, di Atlas of Transitions Biennale, progetto “Creative Europe” dedicato all’intreccio tra arte, migrazioni e comunità, al confine tra arte e attivismo.
“Figura preziosa nel campo delle arti performative, capace di tenere insieme teoria e pratica, estetica e istanze politiche”: così AREA06 – l’associazione culturale che nel 2006 ha fondato il festival – commenta la scelta di affidarle la cura del progetto artistico di uno dei più importanti appuntamenti internazionali con le performing arts e la creazione artistica contemporanea. “Presente nelle diverse dimensioni della scena, il suo interesse è rivolto alla tessitura tra i linguaggi artistici e le narrazioni che agiscono nella realtà, in una pratica radicale di assemblaggio tra pensiero teorico e pratica curatoriale: tutti motivi per cui AREA06 ritiene che possa essere la figura più adatta a raccogliere l’eredità e a rilanciare il percorso di Short Theatre insieme al gruppo di lavoro del festival”.
Questo passaggio di consegne è il primo approdo di un processo di ripensamento della struttura del festival, già in corso da qualche tempo, che ha trovato nell’ultima edizione – costruita e realizzata in una dimensione di eccezionalità – un’ulteriore motivazione per guardare alla traccia lasciata in questi anni, inaugurare un nuovo assetto e mettere un punto da cui iniziare a immaginare future direzioni. Proprio l’edizione 2020, la XV, infatti, è stata l’occasione per l’apertura di una riflessione collettiva sull’individuazione di una nuova direzione artistica capace di garantire e rilanciare le traiettorie intraprese fin qui, sulle quali innescare processi di trasformazione.
“Questo processo di rinnovamento, che chiede responsabilità civile e politica, è inteso come un gesto di immaginazione e cura. Short Theatre sceglie di farlo ponendosi una domanda radicale che non riguarda solo il cambio di una direzione artistica, ma la possibilità di un ripensamento della forma stessa di ‘direzione artistica’, alla ricerca di un modello articolato di progettazione culturale” dichiara l’associazione Area06.
L’edizione 2021 vedrà ancora la presenza di Francesca Corona al fianco della nuova direzione, in una forma di trasmissione e avvicendamento che permetterà di portare a compimento quanto iniziato nel 2020. La nuova direzione artistica prenderà poi compiutamente forma nel triennio 2022-2024, nel contesto di una generale riconfigurazione dell’organigramma del festival.
Lo stesso avvicendarsi delle due curatrici, che stanno contribuendo a riscrivere il profilo istituzionale del festival, testimonia l’importanza attribuita a scambio e cura intese come pratiche politiche e culturali che informano le estetiche.
Short Theatre è ideato e realizzato da AREA06, con il contributo di MiBACT e Regione Lazio e il patrocinio di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale. Si svolge con il sostegno di Azienda Speciale Palaexpo e Teatro di Roma – Teatro Nazionale.
Piersandra Di Matteo – Studiosa, dramaturg e curatrice nel campo delle arti performative, si è formata negli anni Duemila a Bologna, dove ha conseguito una laurea in Lettere Moderne e un dottorato in Studi Teatrali e Cinematografici, dando avvio a un percorso stratificato dentro e intorno alla scena.
Nel triennio appena trascorso è stata la curatrice artistica di Atlas of Transitions Biennale, progetto “Creative Europe” per Emilia-Romagna Teatro Fondazione, dedicato all’intreccio tra arte, migrazioni e comunità, esplorando le pratiche partecipative collocate nella trama della vita urbana, al confine tra arte e attivismo.
Attraverso le diverse dimensioni della scena e del suo farsi, il suo interesse è teso a rintracciare le possibili rifrazioni tra i linguaggi artistici e le pratiche che agiscono nel presente, tessendo un proprio percorso radicale nel panorama delle arti performative che tiene insieme il pensiero teorico con la scrittura critica e drammaturgica, la pratica curatoriale, l’insegnamento accademico.
Da sempre coinvolta in un appassionato processo di condivisione e accompagnamento teorico con artisti/e e performer, ha recentemente collaborato in qualità di dramaturg con la regista argentina Lola Arias. Da oltre un decennio è la più stretta collaboratrice teorica di Romeo Castellucci, con il quale lavora nei maggiori teatri e festival internazionali, quali l’Opéra de Paris, Schaubühne Berlin, Wiener Festwochen, ecc.
Per la curatela del progetto multiformato E la volpe disse al corvo. Il teatro di Romeo Castellucci nella città di Bologna, vince nel 2014 il Premio Ubu “Miglior progetto artistico-organizzativo”.
Dopo la ricerca post-dottorale, è stata visiting fellow al MESTC | Graduate Center di The City University of New York. Attualmente è research fellow all’Università Iuav di Venezia, dove insegna “Curatela delle Arti Performative”.
Si è occupata di teatro contemporaneo, di voce/vocalità nelle arti performative, teatro musicale e pratiche curatoriali, firmando libri d’arte, pubblicazioni teoriche e saggistiche, tenendo conferenze in università e centri di ricerca internazionali, a Hong Kong, Shanghai, Londra, Singapore, Montréal, Amsterdam, New York City, Philadelphia, San Paolo.
Short Theatre è il festival di arti performative che da 15 anni a Roma ricompone i segni del mutevole paesaggio dello spettacolo dal vivo; una comunità temporanea che si rinnova ogni anno intorno ai percorsi artistici provenienti dalla scena nazionale e internazionale.
Short Theatre nasce come un gesto composito, stratificato e plurale: è stato infatti fondato nel 2006 dall’associazione culturale AREA06, che riuniva al suo interno associazioni, collettivi, compagnie artistiche del territorio metropolitano, promuovendo il contatto tra comunità differenti e l’emersione di temi e narrazioni sul presente.
Diretto da Fabrizio Arcuri, che insieme ad Accademia degli Artefatti lo ha ideato e realizzato dalla prima edizione, e da Francesca Corona, subentrata poi nel coordinamento e nella co-direzione, il festival ha dato vita a un territorio artistico attraverso uno sguardo multidisciplinare, internazionale e transgenerazionale, ponendo in relazione pubblici, linguaggi e contesti culturali diversi, guardando ai dispositivi innovativi per la lettura della contemporaneità. Pratica, teoria e immaginazione sono parte organica di una proposta artistica in dialogo con gli spazi della città.
Short Theatre è punto di riferimento tanto per la scena internazionale che per quella nazionale ed emergente: nel corso delle edizioni, hanno presentato a il loro lavoro – spesso per la prima volta in Italia – artisti come Tiago Rodrigues, El Conde de Torrefiel, Joris Lacoste e l’Encyclopédie de la Parole, Nora Chipaumire, Ivana Müller, Nacera Belaza, Cecilia Bengolea, Rimini Protokoll, Marlene Monteiro Freitas, Alessandro Sciarroni, mk, Motus, Fanny&Alexander, Kinakleri, Chiara Guidi, Claudia Castellucci; ma anche artisti e compagnie che, da emergenti, nel tempo si sono sempre più affermati, come Sotterraneo, Muta Imago, Michele Rizzo, Strasse, Cosmesi e molti altri.
La presenza di Short Theatre nel territorio si è fatta via via più intensa e ampia, grazie alla collaborazione con le principali istituzioni culturali e politiche – Mibact, Regione Lazio, Teatro di Roma, Azienda Speciale Palaexpo – e le tante strutture disseminate nel territorio – PAV, Carrozzerie n.o.t., Fivizzano 27, Fanfulla 5/a, Dominio Pubblico, Angelo Mai, fra gli altri.
Centrale è la relazione con il contesto artistico internazionale, attraverso la partecipazione ai numerosi network e progetti europei come Fabulamundi, Shift Key, More Than This, condotti insieme a partner internazionali come Kaaitheater – Bruxelles, Parallèle – Marsiglia, Saal Biennal – Tallinn, Materais Diversos – Lisbona, Transform Festival – Lancy, Ramallah Contemporary Dance Festival – Sareyyet Ramallah/Palestine.
Fondanti sono gli scambi e le partnership con le più interessanti realtà attive nel campo del pensiero teorico, della riflessione filosofica, della formazione, dell’editoria come il Master in Studi e Politiche di Genere di Roma Tre, NERO Editions, Griot Mag, Teatro e Critica.
Fonte: Ufficio stampa GDG