In un anno così difficile per il mondo della musica e per la cultura, un concerto nella natura che vuole essere di buon auspicio per l’anno che verrà.
L’Associazione Siciliana Amici della Musica, in collaborazione con l’Orto Botanico di Palermo, saluta il 2020 e accoglie il 2021 con un concerto di uno dei suoi artisti residenti, Giovanni Sollima. Venerdì 1 gennaio alle 12, sul sito internet dell’Associazione (www.amicidellamusicapalermo.net) e sui suoi canali social, il poliedrico violincellista palermitano eseguirà le Suite di Bach e due suoi inediti, in cui i suoni dello strumento e della natura si fonderanno diventando quasi un tutt’uno. Un lungo, meticoloso e travagliato lavoro di ricerca che il musicista ha avuto modo di intraprendere durante i mesi di lockdown.
Si comincerà con la Suite 6 in Re Maggiore, BWV 1012 di Bach, partendo proprio dalla suggestiva serra Carolina dell’Orto Botanico.
“Sembra un paradosso, ma solo il lockdown poteva darmi la possibilità di fare qualcosa che da anni tentavo senza alcuna speranza di successo – racconta Sollima -. Andare a fondo, esplorando molto lentamente il manoscritto attribuito ad Anna Magdalena delle Suites per violoncello di Bach, è un’impresa difficile, se non impossibile, che richiede tanta lentezza.
Non si è mai pronti con Bach, cambia ogni giorno, senti di scoprire qualcosa che ti era sfuggito, ti accorgi che tutto ciò che in quel manoscritto può sembrare una svista, mancante o illogico, è invece frutto dell’ingegno, concetto di variazione continua. Poi ti rendi conto di cercare il suono, che non è regolato sui parametri di oggi e hai un minimo di risposta sulla questione “espressiva” che nulla ha a che vedere con ciò che la visione ottocentesca e in buona parte novecentesca ci dà della stessa immagine di Bach. La sesta suite è scritta per cinque corde, la risonanza e l’angelica trasparenza sostituiscono immediatamente la carnalità (e certa monumentalità) delle quattro corde, con cui di solito viene eseguita”.
Si attraverseranno poi i bellissimi viali dell’Orto, tra piante, fiori e alberi rari e Giovanni Sollima, con il suo inseparabile violoncello, si fermerà in due dei luoghi più suggestivi del parco per eseguire Jook-ru-pa (2019) e Song da Acqua profonda (2020), due inediti in una rarissima versione in cui il suono dello strumento si mescola ai suoni della natura.
“Le sei suites di Bach le suonerò presto, tutte insieme, insieme ad altri brani di compositori di diverse epoche che, a modo loro, hanno omaggiato il grande compositore – riprende Sollima -. Sarebbe bellissimo iniziare proprio da Palermo! Percepire la sesta suite in uno luogo come quello dell’Orto Botanico, spazio reale ma che sembra irreale, mentale, è un’esperienza unica. Trovo di forte significato, simbolico e oltre, suonare in un luogo dove la natura del pianeta ci raccolta la sua storia, ci costringe ad ascoltarla. Le suites, e quel manoscritto, parlano lo stesso linguaggio e vivono in una dimensione intima”.
Si continuerà con Jook-ru-pa, brano pensato qualche anno fa da Sollima in Australia, scritto poi nel 2019 “ma ho voluto lasciarlo informale, aperto, l’incipit è quasi parallelo al Prélude della sesta suite, ma il brano nasce e vive altrove – spiega il violoncellista -. Di solito prevedeva l’interazione del pubblico, adesso è una cosa improponibile e quindi abbiamo cercato il vento e altre sorgenti sonore”.
Song è invece la versione strumentale di un’aria che fa parte di Acqua profonda, un’opera composta ad aprile.
“Chiudiamo questo 2020 così difficile per il mondo della musica e per la cultura, con un concerto che vuole essere di buon auspicio per l’anno che verrà – commentano la presidente dell’Associazione Siciliana Amici della Musica, Milena Mangalaviti e il direttore artistico Donatella Sollima –. E lo abbiamo voluto fare non nel chiuso di un teatro senza pubblico, ma nella natura rigogliosa dell’Orto Botanico di Palermo, con la speranza di tornare presto ad abbracciare il nostro pubblico”.
Fonte: Ufficio Stampa – Associazione Siciliana Amici della Musica