La proposta è riportata in un comunicato del Nuovo CDU, ed è stata oggetto di discussione in un incontro in Senato promosso dalla Sen. Paola Binetti, in un momento in cui le sofferenze economiche dello Stato impongono una più oculata scelta delle risorse da impegnare.
L’agevolazione fiscale di cui gode il tabacco riscaldato potrebbe essere rimossa in favore di nuove risorse da impiegare da parte dello Stato, tenendo conto anche della sofferenza economica che sta patendo l’Italia in questo momento.
È una proposta di cui si è parlato nell’incontro svoltosi venerdì scorso nella Sala Caduti di Nassirya del Senato e promosso dalla Senatrice Paola Binetti (UDC). Durante la conferenza stampa “Il tabacco riscaldato nella revisione delle politiche fiscali”, la stessa esponente ha espresso il suo dissenso circa i vantaggi di cui gode il settore e ha sostenuto un’equiparazione per quanto concerne le tassazioni sul tabacco riscaldato e sulle classiche bionde.
«È un aspetto fiscale molto rilevante – sottolinea Lorenzo Annoni, rappresentante del Nuovo Cdu (sezione Milano) -: se si adottasse questa equivalenza, andando quindi ad eliminare l’agevolazione fiscale del 75% rispetto al tabacco tradizionale, introdotta diversi anni fa dalla legge Sirchia, lo Stato incasserebbe circa 1,2 miliardi in soli tre anni. Questo ammontare potrebbe essere utilizzato per curare le malattie cardiorespiratorie, così come suggerito dalla Sen. Binetti durante l’incontro. Si tratterebbe di una sorta di tassa di scopo in quanto il fumo rappresenta una delle cause principali delle suddette malattie».
Le agevolazioni erano state supportate dalla convinzione che il tabacco riscaldato facesse meno male, tuttavia oggigiorno si è rilevato come questo principio vada a incidere socialmente in maniera sbagliata: i giovani sono incentivati prematuramente all’iniziazione al fumo per il fatto che sia piacevole e da loro considerato “poco nocivo”. «Bisogna sradicare questa credenza – sostiene Annoni – e perciò, terminata questa emergenza sanitaria, sarebbe utile organizzare iniziative sul territorio per far conoscere alla popolazione questo tema».
L’appuntamento è stato presenziato anche da esperti del settore, che hanno convalidato le ragioni mediche alla base della proposta: Daniela Galeone, direttore della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale dipendenza e doping dell’Istituto Superiore di Sanità, Maria Sofia Cattaruzza, professoressa di Igiene generale ed applicata all’Università La Sapienza di Roma e vice presidente della Società Italiana di Tabaccologia (Sitab) e Marco Spallone, professore di economia all’Università di Chieti e Pescara e vice direttore Casmeef Luiss. Ha moderato l’incontro l’autore dell’inchiesta per Report “La cortina di fumo” Giulio Valesini.
Fonte: Ufficio stampa Nuovo CDU