Il programma di domenica 18 ottobre della 20a stagione di classica “In Cooperativa per amare la musica – I concerti fior fiore Coop”
Che le donne siano da sempre vittime di discriminazioni volte ad assegnare loro un ruolo gregario in società organizzate per imporre, favorire e assecondare il predominio maschile è un dato di fatto tanto inconfutabile quanto insopportabile. Tra i tanti effetti collaterali di questa ingiustificabile e non più tollerabile iniquità c’è anche il fatto che, nelle arti, le creazioni delle donne sono spesso ritenute marginali, negandone o sminuendone il valore al cospetto di quelle maschili.
La musica non fa eccezione, così che il repertorio “al femminile” è tuttora poco noto e poco frequentato, nonostante sia ormai acquisito che, con un po’ di paziente lavoro di ricerca, si trovano in esso opere di grande bellezza estetica e imprescindibile interesse storico. Per fortuna, questo lavoro meritorio viene svolto, da tempo, con instancabile e competente dedizione dalle Cameriste Ambrosiane, che in quartetto (Eleonora Matsuno, violino; Claudia Brancacci, viola; Lucia Molinari, violoncello; Maria Semeraro, pianoforte), domenica 18 ottobre, per il quarto appuntamento della stagione di classica dello Spazio Teatro 89, intitolato “Divisi per (dal) sesso”, eseguiranno alcuni capolavori sconosciuti di donne compositrici: nel programma di sala figurano brani di Clara Wieck, il cui straordinario talento sarebbe ora fosse pienamente riconosciuto anche senza ricordare ogni volta che fu moglie di Robert Schumann;
di Louise Adolpha Le Beau, allieva di Clara, le cui composizioni mostrano una equilibrata sintesi tra i vari stili a lei coevi, in un felice sincretismo in cui Schumann e Brahms convivono felicemente con Wagner e Tchaikovsky; di Amy Beach, prima compositrice statunitense a farsi conoscere e apprezzare a livello internazionale in virtù di una vivace ispirazione, ben sostenuta da una solida tecnica compositiva.
Ci sarà poi un omaggio, nel segno della contemporaneità, a Rachel Portman, autrice delle colonne sonore dei film “Emma”, “Le regole della casa del sidro” e “Chocolat”, ma ci sarà spazio anche per una prima assoluta, scritta appositamente per questo concerto dalla giovane compositrice estone Alisson Kruusmaa, che così descrive il suo brano
“The Moon is Distant from the Sea”: «La mia musica si ispira all’omonima poesia di Emily Dickinson, che è una riflessione sui temi principali presenti nelle sue opere: l’eternità e la pace, il desiderio e l’amore, la natura e la luce. Nel 2020, mentre gli esseri umani in tutto il mondo sono alle prese con l’isolamento per motivi sanitari, mettendo in discussione anche le proprie consolidate libertà, i testi di Dickinson diventano ancora più significativi, parlandoci di un’artista che prese l’insolita decisione di isolarsi volontariamente dal mondo per sentirsi più libera di assecondare la propria ispirazione poetica, di osservare e di creare».
Come tutti gli appuntamenti della rassegna – che quest’anno ha come filo conduttore il tema del distanziamento sociale e che, non a caso, è stata intitolata “Sei gridi di separazione” – anche il concerto di domenica 18 ottobre (ore 17.30; ingresso 7-10 euro) sarà preceduto da un’introduzione del public historian Giorgio Uberti che, in collaborazione con l’associazione Archivio Rachele Bianchi, si soffermerà sulla condizione femminile a Milano attraverso i secoli, da Galla Placidia ad Alda Merini.
Il programma:
Clara Wieck Schumann: Romanza per violino e pianoforte op. 22 n. 1;
Louise Adolpha Le Beau: Quartetto in fa minore op. 28 per pianoforte, violino, viola e violoncello Adagio – Allegro con fuoco; Adagio; Tempo di Mazurka; Finale: Allegro – Adagio – Allegro – Con fuoco – Molto allegro.
Amy Beach: Romanza per violino e pianoforte op. 23;
Alisson Kruusmaa: The moon is distant from the sea;
Omaggio a Rachel Portman: medley delle colonne sonore dei film “Emma”, Le regole della casa del sidro” e “Chocolat”.
Interpreti: Quartetto delle Cameriste Ambrosiane
Eleonora Matsuno, violino; Claudia Brancaccio, viola; Lucia Molinari, violoncello; Maria Semeraro, pianoforte.
Fonte: Ufficio stampa Spazio Teatro 89 – Andrea Conta