Dal 17 ottobre al 20 novembre 2020, aprirà presso AF Gallery la mostra Forse che si forse che no.
Forse che si forse che no è una epigrafe scolpita nel marmo all’incrocio di due vie a Piacenza ma anche un motto presente nel soffitto ligneo a labirinto del Palazzo Ducale di Mantova da cui Gabriele d ́Annunzio restò affascinato e lo utilizzò come titolo per un suo romanzo del 1910.
Tale motto araldico si è prestato a tante interpretazioni. La più attendibile, e forse anche quella più legata alla mostra è: “le numerose incertezze legate alla fragile condizione dell’Uomo, inconsapevole del proprio destino”. Vita e morte. Come alcuni lavori in mostra.
Forse che si forse che no esprime leggerezza, come è il tentativo di esprimere leggerezza nella mostra. Uno stato d’animo vicino al noto lavoro di Alighiero Boetti “lasciare il certo per l ́incerto”.
La mostra è un mosaico di lavori connessi e disconnessi tra loro. Volutamente.
Ci sono lavori che raccontano delle storie e ci sono lavori che volutamente non raccontano nulla. Semplicemente il piacere di realizzare un lavoro.
C’è anche la volontà nella mostra di raccontare emozioni e altro, con il mezzo della pittura, disegno, scultura. Improvvisazione organizzata. Possibilità di leggerezza. Tentativo di generare emozioni, partecipazione, riconoscersi in fatti, storie, figure, persone o anche attrazione e repulsione verso ciò che si guarda.
Forse che si forse che no è una attesa.
Fonte: Ufficio stampa AF Gallery