Tredici acquarelli che ritraggono altrettanti grandi personaggi dell’arte e della cultura scomparsi nell’anno della pandemia da Coronavirus. La mostra rientra nell’ambito dell’iniziativa “Quel che resta del giorno. Epidemie, uomini e fatti. I documenti della Storia in dialogo con l’Arte del presente”, in occasione della Domenica della Carta.
L’Archivio di Stato di Pesaro rinnova il dialogo tra i documenti della Storia e l’Arte del presente per il sesto anno consecutivo nell’ambito della “Domenica di carta”, ricorrenza annuale per gli Archivi e le Biblioteche del Mibact, con iniziative dedicate. In quello che si può definire l’annus horribilis del secondo millennio, non si poteva dimenticare l’evento che ha cambiato il volto del mondo intero: la pandemia da Coronavirus. Lo scorrere inesorabile del tempo, le catastrofi, le guerre, gli incidenti, le grandi epidemie cedono il passo all’inevitabile. A rimanere sono le cose che ci parlano di accadimenti, di uomini, di fatti. Ci sono le tracce della storia che sono state conservate attraverso le carte. Ci sono le testimonianze dell’arte, della creatività degli uomini.
Una celebre poesia recita: quando un uomo muore …non sono uomini che muoiono ma mondi …rimangono certo i libri, i ponti, le macchine, le tele dei pittori….molto è destinato a restare ….In questo è racchiuso il senso di una mostra che ripete il titolo di un celebre film e il dialogo è fra la Storia e l’Arte del presente. La ricerca in Archivio mette alla luce l’incidenza delle “grandi” epidemie della storia nel territorio dell’ex Ducato di Urbino e della Legazione e le reazioni e provvedimenti che di volta in volta sono stati adottati: cordoni sanitari, bandi, provvedimenti di fermo. In mostra carteggi tra il legato e le autorità locali, registri di copialettere, notificazioni ufficiali, “fedi di sanità”. I fondi indagati sono quelli della Legazione apostolica di Urbino con le serie dei Copialettere, delle Lettere delle comunità, dei Bandi, editti notificazioni, della Delegazione apostolica e dell’Amministrazione provinciale. Il segno dell’arte è affidato a Mario Vespasiani. Con “Ritratti di sguardi e anime” l’artista celebra grandi personaggi del mondo dell’arte che sono scomparsi nel 2020: Philippe Daverio, Ezio Bosso, Ennio Morricone, Franco Maria Ricci, Germano Celant, Christo, Luis Sepulveda, Roberto Gervaso, Valeriano Trubbiani, Franca Valeri, Alberto Arbasino, Emanuele Severino, Sergio Zavoli. Tredici acquerelli che confermano la sua abilità di ritrattista e un’enfasi coloristica che abbraccia una forte spiritualità e profondità di pensiero. Sono i ritratti, inediti, di uomini protagonisti che Vespasiani ha dipinto prima realisticamente con occhi che ci guardano, e, poi, specularmente, eliminando gli occhi a significare la nostra incapacità di vedere le anime. All’arte il compito di tenere viva la memoria di chi ha lasciato tracce nobili nel territorio dell’arte e della cultura.
Fonte: OneLab Contemporary