Reduce da una menzione speciale al premio drammaturgico internazionale Carlo Annoni 2020, Aspettando Manon è una riflessione sul rapporto madre/figlio e l’ancestrale giogo che le madri esercitano sui figli.
Al Teatro Libero va in scena Aspettando Manon. Da martedì 6 a sabato 10 ottobre alle 21.15, lo spettacolo tratto dal libro La Morale del Centrino di Alberto Milazzo, che ne firma la drammaturgia insieme a Luca Mazzone, regista per questa produzione targata Teatro Libero. Sul palcoscenico, protagonista Giuseppe Lanino.
A far da scintilla alla narrazione un interrogativo…Manon è felice? In viale Ortigia 72 si consuma il rito di una felicità desiderata, anelata, soprattutto mancata. Viene scandita così, a più riprese, l’attesa dell’incontro, l’attesa della felicità stessa. Al civico 72 di viale Ortigia a Palermo, dove vive, la signora nota come Manon difende da sola principi che il resto del mondo dilapida come fossero un’immeritata eredità, o almeno così crede. Nessuno sa che al 72 di viale Ortigia esiste questo baluardo di moralità, cosa che Manon avverte come un’ulteriore conferma di quanto lei sia nel giusto e il mondo prossimo all’Armageddon. Il rapporto di un figlio e di sua madre, della vita di un figlio, della sua felicità e dell’affermazione del proprio sé che si scontra con l’ancestrale giogo esercitato dalle madri.
«Per volersi bene basta annuire in silenzio – sottolinea il regista Luca Mazzone -. Uno accenna al proprio profondo malessere, l’altro annuisce. Il silenzio è parte fondamentale di questa storia».
La drammaturgia di Aspettando Manon ha vinto una menzione speciale al premio drammaturgico internazionale Carlo Annoni 2020.
Fonte: Ufficio Stampa Teatro Libero – Chiara Lizio