Le associazioni sono preoccupati per un futuro a tinte fosche della Rocca che, anche a causa della situazione emergenziale dovuta al Coronavirus, potrebbe correrre il rischio di finire all’asta.
Cosa è cambiato in questi ultimi mesi da spingere le Associazioni culturali, sociali e ambientali del territorio Sud Milanese a preoccuparsi così tanto per il futuro di Rocca Brivio? Già in 28 avevano firmato il 10 marzo scorso un appello indicazione ai Sindaci di San Donato, San Giuliano e Melegnano, proprietari della Rocca Brivio srl, insieme a Cap Holding, l’azienda a capitale pubblico che gestisce la fornitura e la depurazione delle acque in un Consorzio di comuni proprietaria al 51%, e all’Associazione Rocca Brivio, nel quale indicavano una serie di proposte per uscire dalla fase di letargo in cui è caduta la Rocca, dopo la gestione precedente deficitaria e il bando andato deserto per la costituzione di una fondazione.
“Certo, è stato fatto in tempi di coronavirus, – precisa Roberto Tampone, presidente della Consulta delle Associazioni Culturali di San Giuliano – un periodo in cui la gente è stata distratta da altri problemi e forse, insinua, non è stato ampiamente pubblicizzato e non si è rivolto a interlocutori credibili e possibili, interessati ad entrare nella gestione del vecchio maniero rinascimentale, con capitali freschi e con idee innovative.”
Nell’appello era contenuta anche la richiesta di incontro, non ancora avvenuta. Perciò le Associazioni hanno promosso una riunione fra le firmatarie di quell’appello per riprendere un percorso di confronto e di costruzione per costruire un progetto per il futuro della Rocca. Le intenzioni degli Enti e della Società sono indirizzate a liberarsi del bene per via dei sostanziosi impegni finanziari che comporta la sua gestione e manutenzione. E’ quello che temono soprattutto le Associazioni, pronte a condividere con idee e progetti il rilancio della Rocca con il coinvolgimento di qualche grosso ente morale o fondazione o mecenate o società di servizi sociali e culturali che giunga con la disponibilità di fondi e una struttura di know out in grado di rilanciare la imponente e monumentale struttura, eretta dalla famiglia Brivio come magione rurale con funzioni agricole e difensive e collocata fra la Vettabbia e il Lambro. Proprio queste caratteristiche strutturali e geografiche hanno nel corso del tempo marcato la sua fisionomia. Sulle quali bisognerà insistere unendole alle proposte per realizzare un ecomuseo solidale, un museo delle civiltà contadina e della storia locale, uno spazio di archivistica per la zona e altre attività di natura culturale sull’esempio del Castello di Belgiojoso come le mostre sull’artigianato, la piccola editoria ecc. Una procedura che è stata già avviata con successo nella vicina Abbazia di Mirasole dove una società di imprenditoria sociale a valenza nazionale ha avviato dei progetti di utilizzo sostenibile.
Il bene Rocca Brivio nei giorni scorsi è stato rilanciato con buon successo come Luogo del cuore Fai e su questo Fondo puntano le Associazioni per un maggior coinvolgimento di tutti al fine di sventare la decisione di mettere il bene all’asta e di venderlo al miglior offerente. Intanto crescono le adesioni a questa nuova proposta dell’associazionismo locale che comprende sezioni locali di grandi associazioni nazionali come il WWF, Legambiente, Italia Nostra e Fai oltre ad una miriade di associazioni locali che vedono nella Rocca un patrimonio da difendere come pietra miliare della storia locale da preservare con una gestione pubblica per le generazioni a venire.
Per info e adesione contattare la Consulta delle Associazioni di San Giuliano Milanese alla mail: consulta.ass.culturali.sgm@gmail.com