Il MIT ritiri le “Linee guida sperimentali per la mobilità ciclabile”,
un insensato bastone fra le ruote per l’uso della bicicletta nelle città.
Ancora una volta le associazioni ambientaliste si trovano di fronte a scelte che non condividono. In un momento in cui la mobilità cittadina diventa un problema cruciale da affrontare a causa del distanziamento sociale imposto dall’emergenza Covid-19, la scelta di agevolare l’uso della bicicletta, mezzo individuale di locomozione ad impatto zero, sorgono nuove problematiche all’attuazione di un piano di ciclabilità delle strade cittadine a causa delle proposte contenute in una bozza del MIT che dovrebbe modificare il Codice della Strada.
Evidentemente, seppure la scelta di cambiare il paradigma della mobilità cittadina non sia più libera, ma addirittura vincolata ad esigenze di salute pubblica, quale per esempio quella di alleggerire i mezzi pubblici che con la ripresa delle attività a partire già dal prossimo lunedì 18 maggio potrebbe creare seri problemi per il contingentamento dei passeggeri, ancora a livello di vertice si ragiona con i vecchi criteri che non considerano la necessità del cambiamento.
Di seguito, pubblichiamo le considerazioni sottoscritte da un nutrito gruppo di associazioni ambientaliste favorevoli allo sviluppo dell’uso della bicicletta.
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Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha inserito nel DL Rilancio alcune proposte che come ciclisti italiani abbiamo avuto occasione di vedere e discutere. Tra queste, alcune modifiche del Codice della Strada che seppur parzialmente vanno nella direzione di favorire lo sviluppo della ciclabilità nelle città italiane.
Nel frattempo, senza che nessuna delle associazioni che sottoscrivono questo comunicato fossero state informate o coinvolte, è emersa una bozza di documento del “Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari personali e il personale” contenente “Linee guida sperimentali per lo sviluppo della mobilità ciclabile”.
Tale documento, inviato all’ANCI, contiene valutazioni sull’applicazione di alcune norme del Codice della Strada che non sono condivisibili in quanto producono il perdurare di una condizione di pericolo per i ciclisti sulle strade delle città italiane. Oggi la condizione delle strade delle città italiane, conformata alle norme vigenti del Codice della Strada, è molto pericolosa per i ciclisti, come dimostrano i dati sull’incidentalità e i ciclisti feriti e morti.
Noi chiediamo nuove norme, alcune delle quali previste del decreto approvato dal Governo, già adottate e sperimentate in tutti i paesi europei con condizioni di sicurezza stradale migliori di quelle italiane. Queste norme hanno già dato prova di migliorare la sicurezza stradale oltre che la ciclabilità delle città. Le “linee guida” proposte ora dal Ministero ne limitano la portata e applicabilità, mantenendo l’attuale situazione di pericolo sulle strade.
Questo non è accettabile.
Senza mettere in discussione la competenza e le giuste preoccupazioni del Ministero, chiediamo che:
1. Le linee guida siano ritirate;
2. siano approvate le norme già contenute nel decreto, aggiungendo in sede di conversione anche il “doppio senso ciclabile”, l’uso delle corsie bus da parte delle biciclette e le strade scolastiche;
3. il Ministero avvii con Anci una sperimentazione che verifichi l’efficacia in termini di sicurezza di tali norme, utilizzando come prova di efficacia gli interventi che faranno i Comuni, appoggiandosi quindi all’esperienza dei Comuni che già hanno un elevato livello di ciclabilità e una tradizione progettuale avanzata;
4. solo alla fine della sperimentazione si prevedano, se necessario, delle linee guida che integrino la norma primaria.
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Fonte: Coordinamento Associazioni e Movimenti Cicloattivisti e Ambientalisti
Alleanza Mobilità Dolce, Bike4city A.p.s., Bikeitalia.it, Bike to school, Ciclostile – ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno di Trento Cittadini per l’aria Onlus, Comitato Torino Respira
Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico della città di Torino, Consulta Comunale della Bicicletta di Bologna Ecoborgo Campidoglio, Torino FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta Fridays For Future, Milano Fridays For Future, Como Famiglie senz’auto, Fondazione Michele Scarponi Onlus Genitori Antismog, Associazione hub.MAT – Olbia, Italian Cycling Embassy, Legambici – Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità APS Legambiente Onlus, Milano Bicycle Coalition ASD, Napoli Pedala, Kyoto Club, Rete Vivinstrada – Associazioni per la cultura e prevenzione stradale Salvaiciclisti Roma A.p.s., Salvaiciclisti Bologna A.p.s.