Con decreto della direzione generale delle politiche per la famiglia, la Regione ha modificato il bando per il sostegno economico abitativo destinato ai genitori separati o divorziati.
La Regione Lombardia ha stanziato un importo complessivo di 6.900.000 euro per far fronte ai bisogni di tutte quelle persone in difficoltà con il pagamento della locazione della propria abitazione.
Tuttavia, considerate le maggiori difficoltà alla gestione delle pratiche che le misure messe in atto per il contenimento della pandemia hanno generato, la Regione ha ridefinito alcune procedure circa la possibilità di allegare il modello ISEE entro tre mesi dalla data di presentazione della domanda, fermo restando che l’erogazione del 50% della prima trance potrà avvenire solo a seguito della presentazione della dichiarazione ISEE inferiore o uguale a 30.000 euro.
Ricordiamo che il bando prevede contributi economici, di cui potranno beneficiare gli assegnatari per la durata di un anno dalla data di approvazione della domanda, che non si limitano al reintegro del canone annuo di locazione, ma si estendono anche all’emergenza abitativa. Quindi, possono interessare uno solo dei due casi previsti o ambedue contestualmente.
L’ammontare del contributo è pari al 40% della spesa annua di affitto, con un massimo di 2.500 euro previsto per il caso di canone di locazione calmierato/concordato, e di 3.500 euro per l’emergenza abitativa nel caso di canone a prezzo di mercato.
I contratti sono destinati ai coniugi separati, divorziati, o con uno dei due procedimenti in corso, che hanno i seguenti requisiti:
a) figli nati o adottati nel corso del matrimonio;
- minori o maggiorenni (solo se in carico ai genitori)
- Disabili minori o maggiorenni in carico ai genitori
b) un ISEE in corso di validità inferiore o uguale a 30.000 euro;
c) residenti in Lombardia da 5 anni;
d) che non abbiano riportato condanne con sentenze passate in giudicato per reati contro la persona, tra cui gli atti persecutori di cui al DL 23 febbraio 2009 n.38, nonché per i delitti di cui agli artt. 570 e 572 del codice penale;
e) intestatari di un contratto di locazione regolarmente registrato o di un contratto provvisorio per emergenza abitativa (es. residence, housing o altra tipologia di alloggio);
Al contributo possono accedere anche quei genitori che vivono in una condizione di grave marginalità sociale, ospiti di strutture di accoglienza o che vivono in condizioni precarie e non dignitose.
Infine, proprio a quei genitori separati o divorziati che versano in condizione di grave marginalità sociale, è previsto un contributo economico aggiuntivo finalizzato alla realizzazione di un progetto personalizzato di accompagnamento e di inclusione sociale.