Sono numerosissimi i sindaci che hanno sottoscritto la lettera alla ATS Città di Milano, l’Azienda Territoriale Sanitaria, per sollecitare l’attuazione delle direttive governative sulle USCA, le Unità Speciali di Continuità Assistenziali.
Anche il Sindaco di San Giuliano Milanese, Marco Segala, ha sottoscritto la lettera inviata ad ATS per evidenziare la preoccupazione sia per la grande fatica di tutto il sistema di sorveglianza sul territorio, e sia per il suo inadeguato livello di coordinamento. A fronte delle 65 squadre operative che dovrebbero essere presenti sul territorio (nel quale è compreso anche quello di Lodi), alla data del 3 aprile scorso se ne contavano appena 8.
Le UASCA, previste dal Governo tra le misure che le Regioni avrebbero dovuto istituire per la gestione domiciliare dei pazienti COVID (dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati) o con sintomatologia simil-influenzale di cui non è nota l’eventuale positività, operano in stretta sinergia con i medici di Medicina Generale e sono attive 7 giorni su 7. La loro entità, ovvero 65 squadre, è stata determinata dalle disposizioni governative che ne prevedono una ogni 50.000 abitanti.
La loro attivazione garantisce a tutti i malati di COVID un’assistenza specifica a casa o nel luogo dove sono in cura ma fuori dall’ospedale, alleggerendo così le strutture ospedaliere dai ricoveri. Inoltre, nell’imminenza della scadenza delle prime quarantene di un gran numero pazienti, il loro ruolo è centrale nella gestione dell’epidemia, e i sindaci chiedono che sia loro consentito di mettere in campo altre misure sanitarie più efficaci per il contenimento e la gestione dell’emergenza sul territorio, come per esempio quelli di garantire ai medici di medicina generale dispositivi di protezione individuale, effettuare tamponi a tutte le persone che hanno terminato la quarantena per verificare la guarigione e l’eventuale riammissione, distribuzione di ulteriori mascherine da destinare ai cittadini.
La gestione domiciliare dei pazienti è di fondamentale importanza per liberare posti negli ospedali, che possono così offrire una maggiore assistenza ai casi più gravi.
“La fase più acuta che ha coinvolto pesantemente e costantemente gli Ospedali lombardi, forse, è passata. In Città Metropolitana di Milano e quindi anche a San Giuliano Milanese i numeri continuano ad essere rilevanti. – ha dichiarato il Sindaco Marco Segala – Ora, occorre che l’Agenzia per la Tutela della Salute garantisca un maggior supporto sanitario alle persone che sono al proprio domicilio, attraverso l’implementazione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale. In questo modo, si potrà garantire ai nostri cittadini una ripresa nella massima sicurezza e prevenire in maniera efficace e tempestiva i rischi di un secondo picco epidemico. – e, concludendo, ha aggiunto – Regione Lombardia ha gestito un’emergenza sanitaria precedenti, da sola e per prima in Europa. Ora, occorre un ultimo sforzo che sono certo vedrà la luce quanto prima”.
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