La Rete delle Scuole Senza Permesso di Milano e Provincia rappresenta una realtà culturale e solidale, diffusa capillarmente e ormai consolidata da quasi un trentennio. “Aderiscono associazioni, centri sociali e gruppi spontanei, impegnati a facilitare l’inclusione dei migranti nella nostra realtà cittadina, a partire dall’apprendimento della lingua italiana, indispensabile per una piena cittadinanza”, precisa Fabio Mantegazza, docente volontario e direttore della Scuola di Rogoredo.
Sono molte le realtà, circa 30, che nel corso di questi anni hanno accompagnato in un percorso di integrazione/inclusione migliaia di migranti senza chiedere se avessero o meno il permesso di soggiorno, anzi accogliendo appunto i cosiddetti ‘sans papiers’, senza permesso, precari nella vita e nelle condizioni, privi del primo strumento, la lingua, necessario per comunicare e integrarsi. Le Scuole Senza Permesso si sono costituite in rete da tempo ormai e organizzano degli incontri mensili al fine di affrontare insieme le inevitabili problematiche che seguone nell’affrontare un compito così complicato ma forte ed emozionale dal punto di vista umano.
Gli operatori sono tutti volontari, giovani universitari, o insegnanti ed ex maestre che dedicano il loro tempo in lezioni al mattino per le mamme e alla sera per i lavoratori. Come tutti, sono rimasti spiazzati dal coronavirus che colpisce una realtà già di per sé fragile. “Anche in questi momenti di calamità e smarrimento assicuriamo il nostro impegno per tenere vivo il senso di appartenenza e di comunità. Le tecnologie informatiche ci consentono di proseguire i corsi di italiano e le attività di supporto legale e informativo, di mantenere i contatti con gli studenti e col loro mondo, probabilmente sconvolto ancor più del nostro dalla epidemia in atto”, prosegue Fabio Mantegazza spiegando anche perché hanno sentito la necessità di rivolgersi al sindaco Sala, che ha scelto di avere con la cittadinanza un franco dialogo quotidiano.
Rivolgersi ai cittadini è un dovere in questi momenti tragici, ma anche i migranti milanesi collaborano per lo sviluppo sociale e produttivo della città. Si tratta di badanti per la cura degli anziani, cuochi della grande ristorazione per la fornitura ad ospedali e aziende, biker per la consegna a domicilio di vivande e farmaci, ecc. Anche costoro insieme al personale sanitario e ai moltissimi volontari si prodigano per fare fronte ai disagi e alle difficoltà derivate dal pericolo di contaggio. Perciò l’invito rivolto al Sindaco è di tenere nel dovuto conto questi cittadini che non devono essere marginalizzati più di quanto non lo siano nel corso dell’anno, i quali si sentono di appartanere pienamente alla comuntà milanese.
Info: Rete Scuole Senza Permesso-Milano
email: info@scuolesenzapermesso.org
website: www.scuolesenzapermesso.org