In un momento di emergenza che impegna operatori sanitari e Istituzioni nel curare i cittadini e nel contenere il virus micidiale, consapevoli della situazione, le Associazioni Culturali, Sociali e Sportive dei tre Comuni comproprietari del vecchio maniero, residenza nobile di campagna della nobile famiglia dei Brivio di età rinascimentale, possente come un fortilizio costruito sulle sponde del Lambro alla confluenza con la Vettabbia, rivolgono un appello per riconsiderare la valorizzazione e l’utilizzo della Rocca con attività e iniziative proprie del territorio, mantenendone la proprietà pubblica.
Le scriventi associazioni, in numero di 28, coordinate dal presidente della consulta culturale di San Giuliano Milanese, Roberto Tampone, ne hanno pubblicamente discusso in diversi incontri pubblici, rifacendo la storia più che cinquantennale del prezioso bene monumentale, passando in rassegna le varie iniziative per valorizzarlo, le risorse impiegate per la manutenzione, la cura esercitata in questi anni incessantemente dalla Associazione Rocca Brivio che ha consentito ora di avere a disposizione un bene che “avrebbe molte possibilità di utilizzo pubblico”, dicono le associazioni. L’idea era di farne una fondazione con l’intervento anche di soggetti privati, ma il recente bando è andato deserto, per via di una comunicazione scarsa e non incisiva – sostengono -, e anche per gli impedimenti di carattere restrittivo dovuto appunto alla diffusione del morbo. Ecco perché rivolgono l’appello, perché si valutino tutte le strade da individuare in un apposito convegno organizzato unitariamente fra Associazioni e i Comuni, coinvolgendo la Città metropolitana e il Parco Agricolo sud Milano.
Avanzano anche delle possibili modalità di utilizzo della Rocca come museo della civiltà contadina, archivio degli enti pubblici di zona, ecomuseo del territorio, ecc.
Proposte da valutare insieme agli esperti da invitare al convegno. Insomma le Associazioni non vorrebbero che la Rocca passasse completamente in mani private, per quello che ha rappresentato in questi anni e per quanto ancora può dare.
Le Associazioni si mettono a disposizione dei sindaci per fare fronte a questa pandemia, tuttavia non si fanno distrarre onde evitare il rischio che la Rocca cessi di svolgere quel ruolo di faro della cultura che ha illuminato in questi anni il territorio del Sud Milano lungo l’asse della via Emilia. Confidano perciò in una collaborazione con i primi cittadini di Melegnano, San Donato e San Giuliano Milanese al fine di costruire una proposta vincente che mantenga in mani pubbliche questa vecchia gentile e splendida signora in rosso.
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