Volge al termine la mostra Beata Solitudo, terzo appuntamento della rassegna di arte contemporanea Ora più rada Ora più densa. Architetture dell’immaginario a cura di Lucia Biolchini, e la Fondazione di Vignola invita all’evento di chiusura, domenica 2 febbraio alle ore 16.30.
L’artista Alessandro Moreschini accompagnerà gli ospiti tra le sale che ospitano le opere assieme a Paolo Minnielli e Michele Lisi, della Compagnia permanente di ERT. Una particolare visita guidata intercalata dalle letture degli attori tratte dalle “Venti vite del Buddha”.
Il testo fu pubblicato nel 1939 da Noor Inayat Khan. Nata in Russia da padre indiano e madre americana, poetessa, musicista, maestra sufi, paracadutista e agente segreto nascosto sotto le identità di “Nora Baker”, “Madeleine” e “Jeanne-Marie Regnier”, Inayat Khan si arruolò volontaria nell’esercito britannico per combattere la minaccia nazista per poi esser catturata e fucilata nel campo di concentramento di Dachau all’età di trent’anni. Le Venti vite del Buddha rappresentano una riscrittura degli Jataka, storie antichissime che raccontano le vite anteriori del Buddha, vicende e parabole in cui si trasmettono messaggi di compassione, sincerità, altruismo.
Le sale della Rocca di Vignola, trasformate in uno spazio di meditazione dalla presenza delle opere di Moreschini, saranno luogo ideale per farsi condurre in un racconto senza tempo, accompagnati dal fluire dell’acqua tra materiale e immateriale.