Anticipato dal video denuncia “Come va oggi il nostro amore?” (in cui si pone l’attenzione sulle tragiche condizioni dei migranti africani) è uscito lo scorso venerdì 31 maggio – su tutte le piattaforme digitali – il secondo album di inediti de La Tarma (Alias Marta Ascari) dal titolo “Usignolo Meccanico”, edito da LullaBit Edizioni e coprodotto da Lele Battista.
Il disco è senza alcun dubbio il manifesto pop poetico dell’artista: arriva ad oltre cinque anni di distanza dall’ottimo esordio “Antitarma” (Qui Base Luna, 2014) e rappresenta un raffinato esempio di come si possa fare dell’ottima musica pop strizzando l’occhio alle melodie retrò ma con un sound decisamente contemporaneo.
Usignolo meccanico non è solamente un concept estetico, è anche lo spirito di ricerca che anima La Tarma: l’amore per la natura (lo studio della voce umana e delle sue potenzialità) unito all’amore per la tecnologia, tutt’altro che in contrasto fra loro. A livello stilistico i testi sono minimali, prosaici e ironici, spesso basati su sottili equivoci e giochi di parole, rime preferibilmente baciate a chiusura dei versi e assonanze interne. La musica e gli arrangiamenti ammiccano volutamente al synth pop Anni ’80, talvolta creando un effetto comico (come in “Chitarra e voce”), talvolta utilizzando una tavolozza di colori musicali e dinamiche più ampia (come in “Come va oggi il nostro amore?” o “Usignolo meccanico”).
È un album giocoso e ironico, leggero, ma anche profondamente esistenzialista, che indaga attraverso le canzoni (quasi come fossero frammenti di uno stesso specchio) le misteriose connessioni fra le vicende umane e i sentimenti, il caso, il caos, l’amore, la musica. Un album solare, che invita al superamento delle difficoltà della vita con un sorriso ironico e leggermente bieco stampato sulle labbra, a cuore aperto.
Fonte: Ufficio Stampa SFERACUBICA