Lunedì 27 giugno, in occasione dell’assemblea pubblica di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, si sono incontrati a Palazzo Castiglioni il presidente dell’associazione d’imprese Carlo Sangalli, il neosindaco di Milano Giuseppe Sala (alla prima uscita istituzionale) e il governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni.
Sangalli ha illustrato davanti ai rappresentanti delle istituzioni locali il “Decalogo per il Terziario per la Grande Milano”, ossia le istanze delle 40mila imprese raccolte in 140 associazioni rappresentate da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.
Sangalli, nel suo discorso di apertura, ha individuato una serie di priorità per Milano: città metropolitana, periferie, mobilità e sostegno alle imprese. Una serie di sfide realizzabili per il Presidente di Confcommercio attraverso una “nuova alleanza pubblico – privata”. “Sostenere le imprese – ha affermato – significa creare posti di lavoro e benessere. L’obiettivo alto è una città piattaforma, rapida, attrattiva e pienamente inserita nella rivoluzione digitale e globale, capace di integrare le diversità valorizzando le proprie radici”.
Sia Sala che Maroni si sono dichiarati disponibili al dialogo con gli imprenditori locali per prendere le scelte migliori per il futuro di Milano, così come hanno garantito spirito di collaborazione tra Comune e Regione, nonostante le loro aree politiche di riferimento siano concorrenti, per vincere le sfide future del capoluogo lombardo come avvenuto nel recente passato con Expo.
Il neosindaco di Milano ha posto in particolare l’accento su due questioni: la crisi del settore del commercio e le periferie. “Abbiamo accolto con grande attenzione le richieste fatte dal presidente Sangalli: quindi avremo maggior attenzione per il piccolo commercio, per i negozi di periferia che sono anche un presidio per il territorio”, ha dichiarato Sala, che poi ha sottolineato anche la necessità di un “cambio di passo sui quartieri periferici” che saranno “aiutati con azioni concrete”.
“Spero in una leale collaborazione fra Comune e Regione, a partire dai temi più importanti: periferie, case popolari, Aler”, ha affermato Maroni davanti alla platea di imprenditori e commercianti. Il confronto costruttivo con il Comune ci sarà anche su “Sea, Atm-Trenord, tutti discorsi iniziati con Pisapia, sui quali però lui non riusciva a decidere. Mi auguro che Sala queste cose le decida e lo faccia concordando le scelte con noi”, ha sottolineato poi il Governatore lombardo.
All’evento si è discusso anche molto di Brexit, un evento dalle molte incognite che sta creando già molta volatilità sui mercati finanziari, che presenta però anche delle opportunità per una città internazionale e attrattiva come Milano. Su questo punto si sono trovati d’accordo tutti, sia Sangalli, che Maroni e Sala.
Per il Governatore lombardo, dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, Milano dovrebbe essere candidata come sede per ospitare l’Agenzia Europea del Farmaco, attualmente ubicata a Londra, in modo da essere messa in connessione con il progetto Human Technopole previsto sull’ex area Expo. “Milano diventerebbe un punto di riferimento europeo per tutte le nuove biotecnologie e per gli aspetti che riguardano la salute”, ha sottolineato Maroni.
Anche Sangalli ha dedicato molto spazio alla Brexit e alle opportunità ad essa annesse per il capoluogo lombardo: “La Brexit preoccupa per le ripercussioni su finanza ed economia ma potrebbe anche rappresentare un’opportunità per il nostro territorio. Milano può candidarsi, infatti, come piazza finanziaria internazionale in grado di subentrare a Londra. E siamo d’accordo con la proposta del sindaco Sala di candidare la nostra città a ospitare l’Autorità Bancaria Europea. E con quella del Governatore Maroni di ospitare l’Agenzia Europea per il farmaco”.
Il Presidente di Confcommercio ha però sottolineato anche che per rendere attrattiva Milano sul piano finanziario occorre creare incentivi fiscali per le aziende straniere che vogliano investire e migliorare alcune infrastrutture come la banda ultra larga.
A Milano sembra quindi essersi creata una grande sinergia tra Confcommercio, Comune e Regione per il futuro della città, ma vedremo nei prossimi mesi se questa straordinaria convergenza di intenti porterà a dei risultati concreti per un ulteriore sviluppo del capoluogo lombardo e il benessere collettivo o se si creeranno frizioni tra le parti per governare la città.