Quanto e cosa è cambiato nella nostra vita con l’introduzione della tecnologia informatica? Tanto. Tanto, quanto noi stessi non ce ne rendiamo conto.
La progressione geometrica con la quale avanza questa tecnologia non ci consente di averne la giusta percezione.
Anche perché, e forse proprio a causa di ciò, i nostri ritmi di vita sono cambiati e la velocità impressa alle nostre attività ci toglie il tempo per riflettere e comparare gli stili di vita passati e presenti. In pratica, ci dimentichiamo di come eravamo e tendiamo a pensare che abbiamo sempre vissuto così come stiamo facendo adesso, dando per scontato che nulla è cambiato intorno a noi.
E allora capita di ritrovarsi tra le mani l’ultimo libro del nostro preziosissimo collaboratore Agostino Picicco, per capire che ogni tanto bisognerebbe fermarsi e concedersi quello che ormai appare solo un lusso: la riflessione.
“Vita da social – Comunicazione e relazioni al tempo di internet” è un saggio che analizza il cambiamento dei sistemi comunicativi e le conseguenze che tali cambiamenti comportano.
Un’attenta osservazione, vista con l’occhio allenato del sociologo, sulle dinamiche dei rapporti che la nuova era internettiana ha sostanzialmente modificato, con delle utili avvertenze sulle ripercussioni negative riscontrate, ma anche sulle potenzialità che la rete offre e soprattutto alcune indispensabili regole di comportamento per utilizzare al meglio lo strumento che la rete ci offre senza snaturare la valenza affettiva, emozionale e umana dei nostri rapporti già in essere e consolidati, ma anche di quelli che nascono in rete e che in rete devono essere coltivati.
“Sei connesso?”, andava ripetendo fino a qualche anni fa un noto comico nei suoi spettacoli televisivi. Domanda oggi non più proponibile perché ormai la connessione è totale. La nostra vita è pervasa dal sistema connettivo informatico fino al punto che sono cambiate le abitudini, il modo di pensare, le attività lavorative, la gestione della casa, della famiglia e delle relazioni amicali.
Picicco analizza tutti gli aspetti della vita quotidiana ed evidenzia come in ognuno di essi l’irruzione dell’informatica ne abbia cambiato radicalmente il volto. Il cambiamento è stato talmente rivoluzionario da modificare persino la percezione del tempo. La formulazione di un messaggio, con i tempi necessari alla sua scrittura e alla sua spedizione, nonché quelli del viaggio della missiva e della eventuale risposta appaiono oggi, alla luce della velocità con la quale si confeziona una mail e si ottiene un’eventuale risposta, enormemente dilatati. Diverso è persino l’approccio emotivo, ben evidenziato dall’autore. Le emozioni che accompagnavano l’attesa di una lettera, il suo arrivo e i tempi per ponderare una risposta, non esistono più. Oggi la mancata ricezione in tempo reale della risposta ad una mail, e ancor di più per una mancata risposta ad una chiamata sul cellulare, ormai considerato un’appendice di noi stessi, è fonte di preoccupazione se non di irritazione.
I social, poi, hanno rivoluzionato il nostro senso dell’essere. Se prima la domanda poteva porsi con “Essere o avere?”, adesso dev’essere riformulata in “Essere o apparire?”.
Alla riservatezza che un tempo caratterizzava i rapporti sociali (i panni sporchi si lavano in famiglia!), è subentrato il narcisismo dei selfie e la condivisione di ogni momento ed ogni gesto della propria vita, anche la più intima.
Un’analisi puntigliosa e dettagliata, frutto di una approfondita osservazione e riflessione, rende il saggio “Vita da social” una preziosa fonte di spunti di riflessione su come eravamo, su come siamo nel presente, e su come vogliamo essere nel futuro.