Pierfrancesco Favino e Luca Filippi introducono la proiezione del film “Hammamet” (2020), per la regia di Gianni Amelio, con Pierfrancesco Favino, Livia Rossi, Luca Filippi, Silvia Cohen. L’epilogo della vicenda umana e politica di Bettino Craxi nei suoi ultimi sei mesi di vita.
Hammamet riflette su uno spaccato scottante della nostra Storia recente. Sono passati vent’anni dalla morte di uno dei leader più discussi del Novecento italiano, e il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è chiuso oggi in un silenzio assordante. Fa paura, scava dentro memorie oscure, viene rimosso senza appello. Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L’immaginazione può tradire i fatti “realmente accaduti” ma non la verità. La narrazione ha l’andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno. Il film ha ottenuto 4 candidature ai Nastri d’Argento, In Italia al Box Office Hammamet ha incassato 5,7 milioni di euro
Rigore formale e sguardo lucido e lungimirante sulla società contemporanea sono i tratti salienti della produzione cinematografica di Gianni Amelio.
Calabrese di Magisano (nel catanzarese), inizia negli anni Settanta dalla TV, girando pellicole sperimentali per la RAI. Dopo aver offerto un saggio del suo talento con il film d’esordio “Colpire al cuore” del 1982, sette anni più tardi sale alla ribalta internazionale con “Porte aperte” (tratto dal romanzo omonimo di Sciascia), conquistando una nomination all’Oscar nel 1991, oltre a 2 Nastri d’Argento e 4 David di Donatello.
Autore di capolavori quali Il ladro di bambini (premio speciale a Cannes nel 1992), “Lamerica” (1994) e “Così ridevano” (Leone d’oro nel 1998), nel 2014 gira il documentario “Felice chi è diverso” sul tema dell’omosessualità. Tre anni dopo esce il film La tenerezza, tratto dal romanzo di Lorenzo Marone.
Nel giugno 2018 gli viene consegnato il Globo d’Oro alla carriera.
Nel gennaio 2020 arriva nelle sale cinematografiche “Hammamet”, il film da lui diretto sugli ultimi sei mesi di vita di Bettino Craxi, interpretato da Pierfrancesco Favino
Pierfrancesco Favino, romano di origine e classe 1969, conta tra i film più significativi dei suoi inizi “L’ultimo bacio” di Gabriele Muccino, “El Alamein” di Enzo Monteleone, “Le chiavi di casa” di Gianni Amelio.
Il suo percorso cinematografico prosegue con pellicole molto amate dal pubblico italiano come “Romanzo Criminale” di Michele Placido, “La Sconosciuta” di Giuseppe Tornatore, “Saturno Contro” di Ferzan Ozpetek e “Cosa voglio di più” di Silvio Soldini. Opere che gli valgono i primi importanti premi della critica.
Nel corso della sua carriera ha condiviso il set con i più importanti registi italiani, ne sono esempio “L’industriale” di Giuliano Montaldo, “A.C.A.B.” e “Suburra” di Stefano Sollima, “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana, “Le Confessioni” di Roberto Andò, “Baciami Ancora”, “A Casa tutti bene”, “Gli Anni più belli” di Gabriele Muccino.
Con il suo ultimo film, “Il Traditore” di Marco Bellocchio, presentato in concorso alla 72esima edizione del Festival di Cannes, ottiene un consenso internazionale unanime grazie all’interpretazione del pentito di mafia Masino Buscetta, aggiudicandosi un Nastro D’Argento, il terzo della sua carriera, come Migliore Attore Protagonista e un David di Donatello, sempre come Migliore Attore Protagonista. Il film ha rappresentato l’Italia nella corsa agli Oscar 2020. Durante lo stesso anno ha interpretato, con grande successo di pubblico, Bettino Craxi nel film “Hammamet” di Gianni Amelio per il quale ha ricevuto una nomination come Migliore Attore Protagonista ai Nastri D’Argento 2020.
Tra le partecipazioni a produzioni estere occorre citare: “Le Cronache di Narnia: il principe Caspian” di Andrew Adamson, “Miracolo a Sant’Anna” di Spike Lee, “Angeli e Demoni” e “Rush” di Ron Howard, “World War Z” di Marc Forster, “Marco Polo 1° e 2° stagione” (Netflix), “Une Mère” di Christine Carrière, “My Cousin Rachel” di Roger Michell e “The Catcher was a spy” di Ben Lewin.
Tra le produzioni televisive italiane più popolari ed apprezzate dal grande pubblico, i biopic di Rai Uno: “Gino Bartali l’Intramontabile”, “Pane e libertà” e “Qualunque cosa succeda” di Alberto Negrin; “Il generale Della Rovere” di Carlo Carlei.
A teatro in questi ultimi anni ha scritto, diretto e recitato gli spettacoli “Servo per Due” e “La Controra”. Nel corso dell’ultimo biennio è andato in scena con l’atto unico “La Notte poco prima delle foreste”. Spettacoli premiati dalla critica teatrale con due Maschere d’Oro, il massimo riconoscimento italiano del settore.
Dirige la scuola di perfezionamento del mestiere dell’attore L’Oltrarno di Firenze.
Luca Filippi (28 anni) nato a Rovereto il 29.10.91. Dopo il diploma si trasferisce a Roma dove frequenta la Scuola Fondamenta (2011-2013) e successivamente la Scuola Gian Maria Volonté (2013-2015). Partecipa al ValigiaLab presso La Maddalena con la direzione artistica di Elio Germano nell’agosto 2014 e l’anno successivo presso la scuola Volonté con la direzione di Fabrizio Gifuni. Esordisce al cinema nel 2015 con il film “In fondo al bosco” per la regia di Stefano Lodovichi, seguito da “Classe Z” per la regia di Guido Chiesa. Partecipa inoltre a diverse serie televisive di successo (Non uccidere, Un passo dal cielo, Don Matteo) ed esordisce a teatro nel 2017 con lo spettacolo “La Prigione” diretto da Raffaele Esposito al Teatro Due di Parma. Sempre nel 2017 inizia a collaborare con l’acting coach Alessandro Prete. A inizio 2019 prende parte al film di Gianni Amelio “Hammamet” dove interpreta il ruolo di Fausto a fianco di Pierfrancesco Favino.
Fonte: Ufficio stampa Elisabetta Castiglioni