Alcuni punti importanti da seguire se si vuole fare una progettazione sociale per un’attività formativa e laboratoriale a distanza, in questo periodo di emergenza sanitaria COVID-19.
In questo periodo di emergenza sanitaria COVID-19 in cui ci viene imposta e consigliata la quarantena ci confrontiamo con istruzioni a distanza di ogni ordine e grado: dai bambini della scuola dell’infanzia che ricevono dalle maestre dei video tutorial creativi, fino ai ragazzi dei licei e agli universitari che seguono le lezioni in conference call.
È stata definita una rivoluzione digitale che ha cambiato la filosofia di approccio al lavoro e ha travolto soprattutto gli insegnanti che in brevissimo tempo hanno dovuto ridefinire i programmi e gli obiettivi da raggiungere, seguendo sempre delle linee guida, ma, trovando modalità di interazione alternative e un utilizzo diverso dei normali principi di comunicazioni, attraverso la conoscenza e la gestione di piattaforme e device virtuali completamenti nuovi, talvolta anche con problemi personali legati a non conoscenze informatiche (digital divide).
Questo sconvolgimento delle attività quotidiane non è avvenuto solo nelle scuole ma anche nelle palestre, nei centri culturali, nelle associazioni di promozione sociale a persino nelle strutture residenziali per minori e per adulti in difficoltà nelle quali si è dovuto riorganizzare e talvolta trasformare tutte quelle attività di formazione, magari anche pratica, a volte tenute da formatori esterni liberi professionisti, con un contatto diretto, in attività di smart working che implicano la rivisitazione degli ambienti di lavoro facendo diventare le tecnologie parte integrante dello spazio fisico.
Noi formatori come gli insegnanti abbiamo dovuto, in molte occasioni insieme agli enti promotori attraverso social collaboration, ridefinire gli obiettivi e le modalità di approccio ma soprattutto abbiamo avuto la necessità di trovare in autonomia dispositivi e piattaforme virtuali adatte alla tipologia di formazione che proponiamo e, in molti casi, adattare gli spazi della nostra abitazione ricostruendo setting di lavoro o veri e propri set cinematografici tra telecamere, video e strumentazione professionale. Tra colleghi o tra amici sui canali social troviamo foto che documentano questo cambiamento: dal maestro di yoga che ha convertito la sala da pranzo in palestra, al formatore di cucina e pasticceria che ha riorganizzato la propria cucina con telecamere ad alta definizione per inquadrature al dettaglio; dall’artista che si è trovato a condividere i suoi spazi creativi al personal trainer che ha steso il tappetino al sole sul terrazzo per spiegare ai clienti alcuni esercizi con movimenti adattati agli spazi casalinghi.
Tuttavia questo periodo lo si può anche leggere come un’opportunità educativa e formativa per tutti. Non solo per chi usufruisce delle video lezioni ma anche per chi si trova a realizzare o a dover necessariamente pensare ad attività per rivoluzionare quelli che sono i laboratori abituali con qualcosa di innovativo e molto spesso anche online per coinvolgere tutti, anche chi si trova in altri luoghi.
Per loro, e per tutti i formatori, alcuni punti importanti da seguire se si vuole fare una progettazione sociale per un’attività formativa e laboratoriale a distanza, con particolare attenzione al periodo in cui siamo immersi.
COME SCEGLIERE LE ATTIVITÀ
- conoscendo chi dovrà partecipare attraverso un’attenta analisi (i gusti, i bisogni, i desideri, le limitazioni, le risorse e le abilità residue, ecc.) oppure definendo un target che si vuole coinvolgere;
- confrontandosi con le altre risorse disponibili (colleghi; operatori in struttura se prepariamo un incontro online con comunità; genitori e famiglie se ci colleghiamo a casa; gli stessi partecipanti perun confronto diretto che apra un dialogo costruttivo e di fiducia)
COME PROGETTARE LE ATTIVITÀ
- Focalizzare gli obiettivi per macroaree a seconda del target a cui ci rivolgiamo
- Assicurarci che i dispositivi che utilizzeremo sono funzionanti (personal computer, videocamere, webcam, microfono) e che la connessione adsl o fibra sia ottima per non interrompere l’attività.
- Suggerisco qualche giorno prima nel medesimo orario di connessione di procedere con uno speedtest per controllare la velocità di connessione della rete e se risulta bassa trovare una soluzione con il proprio gestore di telefonia.
- Ricercare con attenzione la piattaforma virtuale adatta a coinvolgere più persone, con un’alta definizione dell’immagine. Ed utilizzarla in prova con amici e parenti per analizzare le inquadrature, il volume dell’audio, le luci e tutte gli accessori necessari alla realizzazione dell’attività.
- Preparare il materiale necessario reperendo strumenti che anche i partecipanti possono trovare con facilità. Nel caso proporre un tutorial o vademecum per la costruzione fai da te di strumentazioni professionali particolari .
- Pensare e predisporre lo spazio creando lo stesso “setting” in cui i partecipanti dovranno lavorare.
- Se ci relazioniamo con strutture dove vi è un operatore presente informarlo in anticipo su tutta l’attività nel dettaglio perché saranno in prima linea.
- Organizzare l’attività con tempistiche non troppo lunghe perché fare un’attività con collegamento online stanca gli occhi e toglie parecchie energie da entrambi le parti.
- Le attività devono essere costruite in modo da coinvolgere con semplici passaggi,
- Il tono e ritmo di voce del formatore deve essere più calmo e tranquillo del solito perché ci possono essere problemi di trasmissione e ricezione dell’audio.
- Nello svolgimento è necessario sviluppare dinamiche di autonomia che in alcuni momenti possono essere d’aiuto per far assimilare attraverso la pratica quei concetti che si sono appresi guardando un video e, magari, anche con problemi, soprattutto le prime volte, di inquadratura.
- Osservare e rilevare anche chiedendo il gradimento durante l’attività in modo d’avere un feedback diretto dell’esperienza e aggiustare in corso d’opera la strumentazione che stiamo utilizzando.
- Prevedere uno spazio di riordino del materiale e del setting in modo tale che al termine operatori e famiglie non si ritrovino in disagio a gestire un post incontro.
Daniele Emanuele
Maestro discipline olistiche e mindfulness Formatore Libero Professionista