“Allargare gli orizzonti, suscitare gli entusiasmi, migliorare la conoscenza di uomini e cose, creare vincoli sempre nuovi di simpatia e di interessi”
L’Associazione Regionale Pugliesi si appresta a vivere una serie di eventi commemorativi di alto profilo in vista dei cento anni di associazionismo pugliese a Milano in programma per il prossimo anno (ovviamente non appena si potrà riprendere la normale attività, dopo l’emergenza del Coronavirus).
Cento anni in cui, con varie denominazioni associative susseguitesi nei decenni, i pugliesi residenti a Milano e attivi nelle varie professioni, hanno promosso il legame con la Puglia, l’aggregazione nella socializzazione e l’animazione del tempo libero dei pugliesi-milanesi, gli eventi culturali nel senso più ampio, il sostegno reciproco e l’amicizia, sempre in aderenza alle esigenze e alle contingenze che mutavano nel tempo.
Insomma, leggendo le testimonianze a noi giunte, possiamo dire che l’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, erede di quel fervore e di quel dinamismo intelligente proseguito nei decenni, si è posta egregiamente in quella scia di successi ed entusiasmi.
Le cronache dell’epoca, in particolare quelle degli inizi degli anni Trenta, quando l’Associazione si era avviata superando qualche iniziale difficoltà organizzativa, ci dicono che aveva una sede nella centrale via Torino n. 34 dove i nostri “antenati” svolgevano le tipiche attività di un’associazione dinamica e vivace.
Tale sede (peraltro dotata di una biblioteca curata dal segretario del sodalizio con volumi non solo sulla Puglia ma su tutto il Meridione e oltre) venne inaugurata con una mostra di artisti pugliesi (vi presero parte 28 artisti con 196 opere) e all’evento diedero la loro adesione i personaggi pugliesi più in vista della cultura e delle istituzioni, primo fra tutti Raffaele Gorjux, direttore della “Gazzetta del Mezzogiorno”, accompagnato dalla moglie Wanda. Durante la cerimonia ai presenti venne offerto un thè, nell’austerità del tempo segno di grande signorilità.
Tra le varie attività di rilievo si segnalava lo svolgimento di una conferenza (“applauditissima” dicono le cronache) sulla Fiera del Levante a cura del “Sig. Federico rag. Pinna Berchet Segretario Generale della Fiera”. Occorre dire che in quegli anni la Fiera del Levante rappresentava il fiore all’occhiello dell’economia italiana, per cui anche i milanesi si convinsero che “l’Italia deve guardare alla Puglia come la ‘pedana’ per le maggiori fortune del Levante”, come bene illustrò il relatore.
Tra gli eventi di quegli anni ricordiamo il concerto vocale e strumentale “Musicisti Pugliesi viventi” presso il Regio Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, e, durante la stagione invernale, feste da ballo “animatissime e riuscitissime” in occasione del veglione di fine d’anno e del carnevale ambrosiano. Senza contare tutta una serie di conferenze (l’equivalente delle nostre presentazioni di libri) su scrittori pugliesi, poesie napoletane e temi storici.
L’allora commissario Alfredo Violante (tra gli esponenti di spicco dell’Associazione, avvocato e giornalista barese, morto nel 1945 nel campo di concentramento di Mauthausen per il suo impegno nella resistenza, e per il quale l’attuale presidente Camillo de Milato ha chiesto di dedicare una “pietra d’inciampo” da collocare davanti all’attuale sede associativa) introduceva i relatori, presentandoli e collocando il tema trattato in quello più ampio del compito della Puglia nella storia d’Italia. E alla fine si donavano ai relatori album con le firme dei soci, pergamene-ricordo o stampe di monumenti milanesi (in omaggio alla città che accoglieva).
Resta negli annali un grande ricevimento offerto a 250 pugliesi dell’America del Nord che, anche dopo vari decenni (all’epoca gli spostamenti non erano agevoli e il mezzo usato era la nave), tornarono in Puglia e poi visitarono le maggiori città italiane. Prima del ricevimento milanese visitarono la Fiera Campionaria e resero omaggio alle autorità della città che approfittarono dell’occasione per tessere le lodi delle genti di Puglia, additandole come modello per tutti gli italiani.
I soci si erano dotati di una rivista mensile “Terra di Puglia” che dava atto delle attività delle Associazioni Pugliesi di Milano, Torino e Roma, quindi – nonostante non ci fosse Internet, Whatsapp, Facebook e non fosse diffuso l’uso del telefono (anche se risulta che avessero un apparecchio telefonico, più verosimilmente collocato in qualche ufficio), i nostri mantenevano collegamenti con le associazioni sorelle.
Alfredo Violante sulla medesima testata illustrava il legame tangibile (quindi non meramente nostalgico o formale) e lungimirante che doveva legare Milano a Bari, la Lombardia con la Puglia, chiedendo alla Puglia la presenza in tutte le manifestazioni economiche dell’Italia, e in particolare a tutte le manifestazioni dell’Italia settentrionale. Parole forti quelle di Violante circa gli intenti del sodalizio: “La Associazione Pugliese, superato il gretto e stupido concetto di essere il circolo di ritrovo più o meno mondano, si è messa su questa via: allargare gli orizzonti, suscitare gli entusiasmi, migliorare la conoscenza di uomini e cose, creare vincoli sempre nuovi di simpatia e di interessi. Questo è il nostro desiderio ed eccoci in cammino per la nostra via e per la meta comune”.
Quasi con tenerezza, in tale rivista, sono descritti episodi in cui i soci si recavano ad incontrare autorità istituzionali originarie della Puglia, in stazione, come si usava allora, e ricevevano dall’Eccellenza (allora i ministri avevano questo titolo) l’esortazione, come Associazione, ad organizzare viaggi in Puglia, o meglio pellegrinaggi, sempre secondo la dizione del tempo, a Bari in particolare, per portare pugliesi – ma soprattutto i non pugliesi, qui è la lungimiranza – per vedere lo spirito e le opere della città che allora era una delle più importanti del Meridione. Il mensile dava atto con orgoglio delle numerose richieste di pugliesi e non pugliesi di partecipare al viaggio. L’articolista commentava entusiasta: “La idea ha incontrato il massimo entusiasmo ed i promotori dell’iniziativa sono sicuri di accompagnare in Puglia centinaia di visitatori, pellegrini appassionati, desiderosi di rivedere la ragione natia ed italiani delle altre regioni, lieti di poter constatare quale fervore di opere, quale meraviglia di progresso segna la antica e sempre gloriosa Terra di Puglia”.
La storia ci offre tante analogie, delle quali siamo debitori ai nostri primi associati, che utilizzavano tutti gli strumenti più evoluti che il loro tempo offriva e impegnavano le loro professionalità e intelligenze, non in un’ottica di ghetto ma con apertura non solo alla grande Milano ma a tutta l’Italia, valorizzando la Puglia come eccellenza del panorama nazionale, e per questo ricevevano la stima delle autorità e il consenso della gente, che li seguiva con entusiasmo e passione.
Un impegno anche per l’attuale Associazione nel continuare a portare avanti con onore l’eredità ricevuta, ricordando il passato, restando fedele al presente e alle attuali necessità, diventando lungimirante verso le nuove sfide che la società pone, ma sempre con lo stesso spirito di amicizia e rispetto, vivacità di impegno nel costruire ponti con le istituzioni e le altre realtà aggregative (di Puglia e di Lombardia), con stile propositivo e di efficacia organizzativa negli eventi promozionali: queste da sempre le cifre identificative del sodalizio pugliese a Milano.