“Tra la Terra e il Sole, c’è Andrea Laszlo De Simone, musicista torinese il cui pop aggraziato deve tanto alla dolcezza di un ciottolo sulla spiaggia quanto alle forze che l’hanno modellato. […] Verso l’infinito, e oltre.” ha scritto il prestigioso Le Monde, mentre l’autorevole Libération (che gli ha dedicato un lungo articolo di due pagine e che già per il precedente Uomo Donna aveva capito che “eravamo in presenza di qualcosa di straordinario”) ha rincarato la dose, dichiarando: “Questo ragazzo che viene da un altro tempo, dagli occhi spalancati sormontati da un baffo alla Zappa, fa molto di più che ravvivare la fiamma del grande pop progressive italiano: la sua musica è un’arte dei rumori del mondo, ardente e universale.”
È questo l’incontenibile entusiasmo con cui la stampa d’oltralpe ha salutato l’uscita in Francia, Canada, Belgio, Stati Uniti e Regno Unito lo scorso 6 marzo per l’etichetta Ekleroshock/Hamburger Records, di Immensità, l’ultimo progetto di Andrea Laszlo De Simone uscito in Italia alla fine del 2019 per 42 Records. Dopo un anno colmo di successi, inaugurato dall’invito della band americana The Lumineers ad aprire la data italiana all’Alcatraz di Milano, segnato da concerti sold out con una formazione orchestrale, ristampe su ristampe, e la presenza fissa in cima a tutte le classifiche di fine anno pubblicate dai media musicali italiani che lo hanno consacrato come un artista unico nel suo genere, Andrea Laszlo De Simone si appresta quindi a conquistare la scena internazionale con la sua Immensità. Un’opera sulla relazione fra l’individuale e l’universale, un lavoro dal respiro infinito che fa danzare insieme musica e immagini: una vera suite divisa in quattro capitoli (le canzoni) per nove tracce (ogni “capitolo” ha un prologo o una conclusione), uscita in vinile e in digitale – nel formato in traccia unica, senza pause, un’unica sinfonia della durata di 25 minuti e 16 secondi – e completata da un mediometraggio che ha riunito in un orizzonte narrativo tutte le suggestioni, mutuate dalla fisica quantistica, dall’arte contemporanea e dal cinema, disseminate nei quattro videoclip che hanno scandito il 2019 di uno dei talenti più puri del panorama musicale italiano. Un artista capace di trasformare la tradizione in innovazione. Un vero e proprio artigiano della canzone.
Fonte: Ufficio Stampa GDG Press