Febbraio 1940: il secondo conflitto mondiale è iniziato da pochi mesi e l’Italia non è ancora scesa in guerra. In quei giorni lo storico e biografo Emil Ludwig, autore nel 1932 dei celeberrimi Colloqui con Mussolini, scrive in Svizzera (saranno pubblicati a New York due mesi dopo col titolo Three Dictators) tre brevi e folgoranti ritratti dei dittatori contemporanei: Hitler, Mussolini e Stalin.
A 80 anni esatti dalla loro pubblicazione, il 16 gennaio questo testo ormai introvabile in Italia torna in tutte le librerie con un nuovo titolo decisamente provocatorio – I DITTATORI NON CADONO DAL CIELO. Sono i popoli che vogliono essere schiavi – grazie a Mind Edizioni, la casa editrice fondata nel 2010 da Francesco Bogliari (trent’anni di esperienza ai vertici di grandi marchi come Sole 24 Ore, Sperling & Kupfer, Etas/Rizzoli) e Rosamaria Sarno (giornalista di testate come Espansione, L’Impresa, Harvard Business Review) che dichiarano: “Questi ritratti – di taglio psicologico e sociologico oltre che politico – sono ancora di utilissima lettura, per capire come le dittature non nascano dal niente ma dalla volontà stessa dei popoli”.
L’introduzione di Paolo Giovannini, docente di Storia contemporanea all’Università di Camerino, contestualizza l’opera, evitando facili parallelismi col presente. Ma al contempo sottolinea quanto sia necessario vigilare perché – in un’epoca di leaderismi nazional-populistici – nuove dittature non conquistino il potere. La tesi – particolarmente attuale – è infatti che le dittature nascono quando i leader autoritari trovano terreno fertile nei “popoli” eccitati dalla loro demagogia e dai loro slogan propagandistici. “I tedeschi non hanno ereditato Hitler – scrive infatti Ludwig – ma lo hanno eletto più volte e, sebbene milioni di loro lo abbiano fatto sotto minaccia, altri milioni ancora lo adorano”.
Il libro è arricchito in appendice con il testo integrale della lunga intervista rilasciata all’autore da Stalin nel dicembre 1931.
Emil Ludwig. Nato a Breslavia (in Slesia, allora Germania, oggi Polonia) nel gennaio 1881, di famiglia ebrea, studiò giurisprudenza ma si dedicò subito al giornalismo e alla letteratura. Durante la prima guerra mondiale fu corrispondente da Londra, Vienna e Istanbul per il “Berliner Tageblatt”. Nel 1932 divenne cittadino svizzero. Dopo l’ascesa al potere di Hitler i nazisti lo definirono “scrittore pericoloso” e i suoi libri furono dati alle fiamme. Si trasferì negli Stati Uniti nel 1940. Rientrato in Germania alla fine del conflitto, tornò definitivamente in Svizzera nel 1945. Morì in Canton Ticino nel settembre 1948. Ludwig fu uno degli scrittori di maggior successo del suo tempo, autore di fortunate biografie, tra cui quelle di Napoleone, Bismarck, Goethe, Gesù, Cleopatra, Simon Bolivar, Michelangelo, Lincoln, Roosevelt. Sul fronte della saggistica politica, celebri sono i suoi Colloqui con Mussolini, pubblicati da pubblicati da Arnoldo Mondadori nel 1932, e la biografia di Stalin uscita in prima edizione nel 1942.
Fonte: Ufficio Stampa Mind – Sacha Lunatic