Al Parco Nord di San Giuliano Milanese, una mattina di maggio assolata, tra gli stand della festa dello sport e un assembramento di bambini – bellissimo! – disposti a cerchio intorno al clown e poi al giocoliere, un’atmosfera ideale se non fosse che l’argomento della campagna di sensibilizzazione promossa dalla Amministrazione Comunale di San Giuliano Milanese è fra i più drammatici che riguardano la nostra società: la violenza di genere, i femminicidi cosiddetti, che si susseguono incessanti.
Che fare, come interrompere la catena delittuosa, come intervenire per sensibilizzare l’opinione pubblica sgomenta e disorientata, come offrire una mano alle donne, madri e figlie, che subiscono violenza distruttiva? A queste domande cerca di dare risposte convincenti e persuasive la campagna promossa dal Comune con questa immagine forte di Carla Bruschi, artista che con la giornalista Barbara Sanaldi ha concepito la mostra itinerante che partita da San Giuliano Milanese raggiungerà diverse località della Penisola fino alle aule del Parlamento.
Un volto di donna in sofferenza, fasciato sulla bocca da una benda rosso sangue, indica visivamente il momento di dolore di una donna che sta subendo le angherie del compagno. Perché si è detto che quasi tutte le violenze si generano in famiglia.
La campagna, sostenuta dalla Regione Lombardia, rilancia la campagna nazionale del Centro Anti Violenza e Stalking che ha istituito ‘…per dire basta’ il 1522, che non è solo un numero a cui affidarsi viene subito aggiunto. Non che la nostra zona sia esente da fenomeni di violenza. Sono stati segnalati nel distretto sanitario una cinquantina di casi e una decina a San Giuliano. Per questo – ha comunicato l’assessore Vito Nicolai – occorre fare rete nella società e fra le istituzioni. Un concetto ribadito dal sindaco Marco Segala che ha anticipato le scelte che il Consorzio si appresta a fare con l’apertura di una casa per le donne vittime di violenza a San Donato e un appartamento che San Giuliano metterà a disposizione per allontanare le vittime da casa, paradossalmente in pericolo. Il paradosso sta nel fatto che andrebbero allontanati il marito o compagno o padre che si lasciano andare ad atteggiamenti e comportamenti che molto spesso portano a infastidire con atti inconsulti fino a sopprimere la compagna, quando manifesta il desiderio di abbandonarlo e ricostruirsi una nuova vita.
L’assessore alla Cultura e Pari Opportunità, Maria Grazia Ravara, ha elencato una serie di iniziative che partono dalla sensibilizzazione delle scuole ma che poi trovano terreno fertile fra le varie comunità con il coinvolgimento delle associazioni sangiulianesi sociali, culturali e sportive. Al momento è previsto un concorso fra gli studenti, le studentesse e tutti i cittadini sulla intitolazione di strade o luoghi pubblici a donne che si sono distinte nel campo della scienza, della cultura e dell’arte, lezioni gratuite di autodifesa personale rivolte alle donne a cura delle associazioni Kodokan Budo e Qwan Chi Do al Parco Nord nell’ambito di ‘Sport in festa 2019’ il 12 maggio, una mostra dal titolo ‘Com’eri vestita’? dal 25 maggio al 29 giugno, organizzata in collaborazione con il gruppo ‘No alla violenza sulla donne’ di San Giuliano sulla scia della analoga iniziativa americana ‘What were you Wearing’?, per dimostrare che non è il vestito a provocare azioni violente contro le donne, stupri o altro ma l’atteggiamento maschilista di dominio, fuori dal tempo, ma come abbiamo visto e leggiamo giorno per giorno apportatore di morte.
E infine l’adesione alla Strawoman, We run the word! il 2 giugno 2019 a Milano, che afferma il diritto delle donne di poter correre nei parchi con sicurezza senza dover subire aggressioni di chi si apposta, pericoloso per la loro incolumità. Verranno installate nel territorio comunale delle panchine rosse per ammonire sull’uso della violenza con la targhetta che ricorda il numero 1522 e apposta una gigantografia del manifesto di Carla Bruschi in ogni quartiere per ribadire la ferma volontà di combattere la violenza contro le donne in ogni luogo, come ribadisce l’artista Carla Bruschi, visibilmente commossa quando rammenta gli incontri a scuola con i ragazzi e le ragazze e qualcuna rivela, fra le lacrime, la violenza che subisce in casa.
Per porre un freno a tutto questo e … per dire basta affidati al 1522. Non è solo un numero!