Un grande sostegno alle famiglie è dato dalle parrocchie che organizzano, di solito durante l’estate, il campo scuola, un periodo cioè di vacanza comunitaria con adolescenti, giovani, adulti, caratterizzato da incontri di preghiera, studio, riflessione, gite, svago, animazione, grande ricchezza umana.
E’ un’esperienza molto importante, in particolare per i più giovani, nel cammino di crescita verso l’autonomia. Soprattutto per coloro che abitano nei grossi centri diventa un’occasione privilegiata per muoversi in libertà e a contatto con la natura. L’autonomia è altresì favorita dal doversi occupare delle proprie cose in prima persona, lavarsi, vestirsi, rigovernare la stanza, abituarsi a pasti diversi da quelli di casa propria, gestire un piccolo budget, condividere la giornata con una comunità più ampia di quella della propria famiglia, convivere nella stessa camerata con altri coetanei, con cui scherzare e rassicurarsi a vicenda, esperienze che mancano ai figli unici.
Non si corre il pericolo di annoiarsi: si svolgono riunioni su un tema unico ma sviscerato sotto varie sfaccettature, lavori di approfondimento in gruppo, partite a pallone, passeggiate attraverso luoghi bellissimi, giochi che si possono fare se si è in tanti, scherzi nelle camerate, pranzi e cene in comune variando spesso posto per familiarizzare con tutti, organizzazione per gruppi dei turni di pulizia.
Qualche diminuzione a questa autonomia è data dall’uso costante e assillante dei cellulari. Ai tempi dei campi scuola di chi scrive, circa quindici anni fa, l’uso dei telefoni a gettoni e le lunghe code scoraggiavano infatti da un contatto frequente con la famiglia.
Si riscopre il piacere di stare insieme, di cantare o pregare a tarda sera sulla cima di una montagna al chiarore della luna in cerchio stringendosi le mani, di organizzare gite con pranzo a sacco e spuntini serali con prodotti tipici locali, di festeggiare allegramente e comunitariamente compleanni e onomastici. Insomma, non si ci risparmia su attenzioni, gentilezze, sorrisi, che servono a tenere lontana l’apatia e l’amarezza.
Il campo scuola è molto utile, poi, per individuare e valorizzare le capacità, le sensibilità, le inclinazioni, i talenti e le potenzialità di ciascuno che si manifestano grazie al rapporto socializzante con gli altri (amici ed educatori), con la partecipazione a lavori manuali, alle discussioni di gruppo, a piccole rappresentazioni.
Inoltre è l’occasione per familiarizzare con la preghiera della chiesa (lodi, vespri, compieta) che scandisce lo svolgimento delle attività della giornata.
Anche sentimentalmente è un periodo ricco: si consolidano amicizie, ne nascono di nuove, sboccia qualche amore, favorito anche da canzonette romantiche che i cd trasmettono nei momenti di relax (qualche anno fa era invece il jukebox del bar di paese a fare da sfondo all’intrattenimento serale costituito dalla passeggiata sul corso principale con relativa degustazione di gelato).
Di solito c’è un periodo preparatorio al campo costituito da riunioni di spiegazione e programmazione. Ogni tanto il pagamento della quota è effettuato aiutandosi con piccoli lavoretti affidati agli adolescenti come la raccolta della carta: è un modo per responsabilizzarli, venire incontro alle famiglie, cominciare a creare quel clima di cordialità che si svilupperà durante il campo scuola.
E’ un’opportunità per essere vicini ai giovani e per favorire la loro maturità e l’attaccamento (anche futuro) alla propria parrocchia attraverso ricordi ed emozioni indelebili nel cuore dei partecipanti.