Si tratta qui di un cammino, o meglio di una breve passeggiata, guidata o ispirata dai simboli che si possono vedere sui soffitti di Palazzo Falconieri a Roma .
Il Palazzo e la decorazione simbolica dei soffitti sono opera di un grande architetto proveniente dall’area comacina: Francesco Borromini (Bissone 1599-Roma 1667).
Borromini intervenne sul Palazzo, modificandone uno preesistente, intorno al 1640. Dei soffitti decorati interni, che all’origine erano 12 ,solo due sono superstiti, eppur raramente visibili.
Del secondo (fig.2 inclusa nell’articolo) non si può dire senza parlar del primo (fig.1 in evidenza sul titolo)
Tre ghirlande, o serti, o corone, a forma di cerchio perfetto, si intrecciano in modo che ognuna passa per il centro delle altre due.
Le intersezioni generano tre figure a mandorla, così come nella mandorla è rappresentato il Cristo Pantocrator, il Re del Mondo.
La mandorla, la vulva dell’universo.
Nel mezzo risulta un triangolo a lati arcuati, come fosse in tensione, che contiene al centro il Sole a sei raggi, tre più lunghi e tre più corti, che toccano i punti di intersezione.
Il cerchio di sinistra, è quello dello spirito, del sole, dell’oro, quello di destra è quello dell’anima, della luna, dell’argento, quello in basso è quello del corpo, di saturno, del piombo, nel triangolo al centro è mercurio, l’argento vivo, le tre mandorle contengono tutte il mercurio, la prima materia, e l’una è di Marte , l’altra di Giove, l’altra ancora di Venere.
Ecco ora il secondo simbolo (a lato).
In basso è la montagna, il colle, il monte, la terra dell’origine, il luogo della legge. Essa è informe, ma è d’oro, contiene già in se stessa l’oro.
La materia attraverso l’opera dell’artista prende forma e struttura. La sfera bianca, l’Uovo del Mondo, attraversato da una rete d’oro lancia un germoglio.
Il germoglio nasce dal Polo Nord, e consegna al Mondo uno scettro, il bastone del comando, modello ridotto della colonna del mondo, l’asse verticale che unisce il Cielo alla Terra, il segno del potere sulla materia.
Lo scettro punta diritto alla Stella Polare, quella che guida il Cammino del viandante. Nella luce è il segno della divinità, il grande Costruttore dell’Universo.
Mosè è detto nell’ Islam il Polo (al-Qutb) , egli è al Nord, sulla cima del Sinai, la dove riceve la legge.
Lo scettro, la verga che termina in raggi di luce è la verga di Aronne, la verga di Mosé , è il potere che nasce dalla corretta manipolazione della materia, e che la materia permette di trasformare.
Il serpente che divora se stesso, l’Uroborus, avvolge lo scettro.
Kundalini significa arrotolato a forma di anello o di spirale, questo avvolgimento simbolizza lo stato embrionale e non sviluppato.
L’ascensione lungo la colonna, fino a raggiungere la corona della testa, il punto di contatto dell’arteria coronale o sushumna con il raggio solare, porta alla conquista degli stati superiori dell’essere.
L’Uroborus è simbolo di manifestazione e di resurrezione ciclica, autofecondatore permanente, perpetua trasformazione della morte nella vita e della vita nella morte.
Evocazione della dinamica del cerchio e della ruota e promotore della vita e del tempo, crea la vita e il tempo in se stesso.
Esso rappresenta l’acqua primordiale e insieme la terra profonda, ossia la materia prima e il suo agente liquido.
Simbolo dell’eterno ritorno, unione del Mondo Sotterraneo, rappresentato dal Serpente, con il Mondo Celeste, rappresentato dal Cerchio.
Per l’Alchimista il serpente è il tipo del mercurio nel suo primo stato e la verga d’oro è lo zolfo corporale che gli è aggiunto, la verga e il serpente rappresentano il mercurio filosofico (d’oro è il serpente e d’oro la verga rappresentata da Borromini, su un fondo di azzurro senza nubi).
Una ghirlanda è trattenuta da nastri a fiocco al corpo del serpente, e insieme essa trattiene il corpo del serpente come in una reciproca tensione, come la corda dell’arco. La ghirlanda è una sorta di corona, un’aureola, un serto, che ricorda quello che ricevevano gli iniziati ai culti dei misteri.
E’ l’Albero della Vita che fornisce la materia della quale la ghirlanda è fatta. La ghirlanda è a forma di mandorla e insieme a forma di occhio.
Ghirlande si intrecciavano agli alberi durante le feste primaverili di Attis.
Attis è una divinità di origine siro-fenicia, un pastore Frigio; il berretto Frigio è sul capo di quello che Fulcanelli identifica in Notre Dame con l’alchimista.
Attis è Tammouz, dio della vegetazione il cui nome in ebraico è Adoni ed è divenuto l’Adonis dei Greci.
Adoniram è un alto funzionario di re Salomone, che dirige 30.000 lavoratori che si recano in Libano per procurare il legno di cedro e di cipresso necessario alla costruzione del tempio di Gerusalemme.
Adone è sinonimo di amante, aimant, calamita in francese è un’agente dell’Opera Alchemica.
Cybele, dea madre della terra, si invaghì di Attis : tradita, ella uccise la ninfa che egli amava e lo rese folle. Egli per la pazzia si evirò.
Nei Romanzi della Tavola Rotonda si narra :” Una notte in cui Re Mordrain non poteva dormire, fu preso da sì viva curiosità di vedere il Graal, che non vi poté resistere … si avanzò verso il Graal e sollevò la patena per guardare il sangue prezioso. Ma nello stesso momento scorse davanti a sé un angelo dal viso ardente come fulmine, che lo accecò e gli attraversò le cosce con un colpo di lancia” ma questa è un’altra storia o, forse, sempre la stessa …
Dario Banaudi
Architetto, Cultore di Storia e SImbologia dell’Arte e dell’Architettura