Il Canto del Capro è un’opera installativa inedita concepita da GianMarco Porru per gli spazi di t-space X MAO. L’opera prolunga una serie di tematiche presenti nella ricerca dell’artista ed espande una mitologia mediterranea che riflette su un sincretismo religioso diffuso in diverse aree geografiche e culturali, alcune delle quali rappresentate nelle collezioni del Museo.
Il Canto del Capro è la ricostruzione fantastica e la visualizzazione tridimensionale di una narrazione ipotetica che si innesta nel processo di interpretatio religiosa. GianMarco Porru si concentra su un tempo sospeso precedente all’adesione del culto monoteista e presenta una narrazione dell’Acqua in prima persona, attenta alle ritualità destinate a propiziarsi le divinità responsabili dei temporali.
Conosciuto in Sardegna come Maimone, secondo alcune versioni del mito Dioniso è venerato sotto forma di bambino e di divinità degli inferi come Crono e/o Pluvio, nomi differenti per le manifestazioni della stessa divinità. Nei diversi rituali antichi, in apertura dell’anno agricolo, si pone l’accento non tanto sull’aspetto orgiastico della religione dionisiaca quanto piuttosto su quello pluviale, la cui propiziazione è indispensabile per ottenere piogge abbondanti. Questo avviene attraverso la rappresentazione della passione e la morte di una vittima destinata a rappresentare la morte e la passione del dio stesso.
Per GianMarco Porru la Sardegna è un territorio speculativo in cui rivisitare l’idea di autentico e arcaico, problematizzando i meccanismi di riproduzione e rappresentazione dei patrimoni culturali nazionali. La rilettura della cultura materiale intesa come un percorso che attraversa e interroga le stratificazioni estetiche e iconografiche – in ambito archeologico ed etnografico – mira a riposizionare e fabulare inedite narrazioni mitologiche in possibili territori d’origine, ricalibrando così la narrazione egemonica.
Ingresso libero. Come di consueto, nello spazio del t-space i visitatori potranno anche servirsi una tazza di tè giallo, selezionata per l’occasione da Claudia Carità (The Tea Torino).
Opera realizzata con il sostegno della Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina TerrArte 2022 in attuazione dell’Intesa triennale MIBACT Regione Lazio – art. 43 “Residenze” del D.M. 27 luglio 2017, relativa alle Residenze artistiche per il triennio 2022-2024
GianMarco Porru (Oristano, 1989) è un artista visivo di base a Milano. Lavora con diversi media, tra cui la performance, il video e la fotografia. Le sue opere sono state esposte in diverse fondazioni, musei e festival come Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene; MilanoOltre festival, Milano; Museo MAGA* Gallarate; Museo Nivola, Orani; Pav, Torino; Museo del 900, Milano; Museo Man, Nuoro; Teatro San Martin, Buenos Aires; PhotoVogue festival, Milano; Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa.
Fonte: Ufficio stampa Fondazione Musei Torino