Fattisi più rarefatti i botti di capodanno che continuano, anche dopo quella mezzanotte, nei giorni a seguire quasi a voler testimoniare un desiderio di festa perenne.
Incuranti del freddo che al nord ancora resiste alla tropicalizzazione, intravedo attraverso i vetri delle mie finestre i dirimpettai che come se fosse una rete da pescatore tirano “ in barca” fili kilometrici di lucine colorate e i più fantasiosi addobbi che pubblicizzavano il loro essere partecipi a una festa. Quelle luci hanno illuminato le notti di questo periodo e a dirla tutta in tantissimi incuranti dei costi energetici hanno inutilmente continuato a illuminare anche le assolate giornate che pure ci hanno accompagnato in queste festività.
Accendo la televisione, non sono uno che se ne vergogna come fanno alcuni intellettuali impegnati o i loro emulatori, è un rito per tener fuori notizie di guerre, di dipartite di gradi uomini e donne. A questo punto uno potrebbe chiederti ma stai scherzando? No, mi convinco che le televisioni inventino notizie e che è tutto costruito con scientifica orchestrazione e ancora che tutto sia un grande reality dove nulla è come viene raccontato. Tu non stai bene! Quella che vedi in quel piccolo schermo è la cronaca di accadimenti e follie quotidiane e per quanto ci riguarda ben faremmo a essere un po meno come San Tommaso evitando di portarci in casa quello che vediamo per convincerci che è vero. Queste ragionevoli argomentazioni iniziano a far vacillare le mie incerte auto protettive argomentazioni, dovrei rivedere certe mie affermazioni che nascono da un superficiale uso amplificato di diffidenti luoghi comuni.
Provo a riacquistare fiducia e dare più attento credito a quello che la televisione trasmette; a un certo punto, prestando attenzione a una notizia che si ripete tutti gli anni sento pronunciare:«L’epifania tutte le feste porta via…», un noto proverbio popolare che ha accompagnato la mia prima infanzia e poi ancora negli anni a seguire ogni successivo anno. Dopo l’arrivo della Befana si torna alla normalità? Niente più pranzi e cene oltre la modica quantità, niente più regali, niente più? Niente vero! Complice la pioggia, faccio finta di archiviare le feste, così come recita il detto popolare che è però da reinterpretare.
L’epifania è la coda delle feste del vecchio anno che si allunga nel nuovo che è già pronto a pubblicizzare nei grandi magazzini e nelle agenzie di viaggio le sue di feste. Da domani, anzi già da ieri, ritorna tutto uguale a prima dei soliti buoni e caritatevoli propositi e intanto nelle vetrine di alcuni esercizi commerciali iniziano a comparire coriandoli e mascherine…in fondo perché aspettare la prossima festa.