In occasione delle festività natalizie, il Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna dedica una vetrina alle monete e alle medaglie raffiguranti gli episodi della Natività e i principali temi evangelici e liturgici ad essa collegati.
L’esposizione, a cura di Paola Giovetti e Laura Marchesini e liberamente fruibile nell’atrio del museo dal 6 dicembre 2023 all’8 gennaio 2024, sarà l’occasione per poter ammirare una ventina di esemplari che fanno parte della ricchissima raccolta numismatica del Museo Civico Archeologico.
Nelle due giornate di giovedì 7 e 14 dicembre alle ore 16.00 sarà offerto al pubblico un incontro con Laura Marchesini, numismatica del museo, che si soffermerà sugli aspetti più interessanti degli oggetti esposti.
Questa nuova esposizione fa seguito a quella dedicata a San Petronio, “rifondatore” di Bologna che si conclude il 4 dicembre, ed è il secondo focus del ciclo Il Medagliere si rivela, un progetto dedicato a far conoscere al grande pubblico una delle collezioni numismatiche più importanti in Italia. Il Medagliere conserva infatti circa 100.000 beni numismatici dagli inizi della monetazione (verso la fine del VII secolo a.C.) all’euro, con importanti nuclei come quelli delle zecche italiane e delle medaglie papali.
Gli esemplari esposti ricoprono un arco cronologico che va dal XIII al XIX secolo. Le monete selezionate sono state emesse da diverse zecche italiane (Bologna, Napoli, Roma, Venezia), mentre tra gli incisori che hanno realizzato le medaglie si annoverano artisti locali come Giovanni Bernardi di Castelbolognese (1496-1553), il celebre milanese Giovanni Antonio De Rossi (1513 – post 1575), il raffinatissimo Nicola Cerbara (1796-1869) e due stranieri, i tedeschi Johann Buchheim (1624- 1683) e Hans Reihart (1510- 1581).
Il riuso delle monete come oggetti devozionali è molto frequente ed è visibile anche sulle monete che raffigurano scene della Natività, che sono piuttosto rare. Gli esemplari venivano forati diventando pendenti, come dimostrano alcuni degli esemplari esposti, dove le figure di Maria, Giuseppe e il Bambino sono consumate dal tocco rituale e ripetitivo del fedele.
Questo fenomeno è ben visibile nel Mezzo Giulio in argento della zecca di Pesaro del 1519 che è la prima moneta pontificia ad essere stata coniata con la rappresentazione del Presepe.
Altri episodi presenti sui beni numismatici sono stati scelti per ricordare l’infanzia di Gesù, come lo scudo romano di Clemente XI con la Presentazione al tempio di Gesù, che il calendario liturgico festeggia il 2 febbraio, giorno in cui nel 1703 un grande terremoto devastò le zone del Lazio risparmiando Roma.
Oggetto encomiastico per eccellenza, la medaglia ha più volte raffigurato questo tipo di scene sacre a ricordo di eventi importanti, accaduti proprio negli anniversari delle festività liturgiche, o a memento di vicende legate ai suoi committenti.
Ad esempio per onorare lo scrittore Iacopo Sannazzaro, autore dell’opera De partu Virginis (1526), che contempla il mistero della nascita divina, viene fusa una medaglia che al dritto reca il ritratto dell’autore e al rovescio la Natività.
Nel 1571 Giovanni Antonio De Rossi per Pio V realizza una medaglia con l’Adorazione dei Magi, per celebrare la battaglia di Lepanto, dove la flotta cristiana era stata raccomandata alla Madonna e la cui vittoria era stata dedicata a Gesù.
L’Adorazione dei pastori è invece presente in tre esemplari, una medaglia in bronzo dorato di Giovanni Bernardi di Castelbolognese (1496-1553) realizzata dopo il 1547 con alcuni versi del Vangelo di Luca che ricordano l’episodio; una medaglia del 1560 eseguita da Giovanni Antonio De Rossi su commissione di papa Pio IV in ricordo della sua elezione eletto al soglio pontifico il 25 dicembre dell’anno prima e una medaglia del tedesco Johann Buchheim (1624-1683) con una grandiosa rappresentazione dell’arrivo dei pastori adoranti su un dettagliato sfondo di rovine.
*Foto in evidenza: Medaglia in bronzo e bronzo dorato per Alessandro VIII (1689-1691). Bologna, Museo Civico Archeologico, n. inv. 6528-6529. Al dritto: il busto di Alessandro VIII. Al rovescio: la scena dell’adorazione dei Magi, visibili a sinistra, mentre a destra è il gruppo di Giuseppe e Maria con il Bambino in braccio; a terra una corona e un alto la stella cometa. La legenda: AMORE ET CORDE.
Fonte: Ufficio Stampa Settore Musei Civici Bologna