Area archeologica di Porta Castello c/o Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica a Cividate Camuno. Federica Molteni racconta “Bartali. Eroe Silenzioso”
Venerdì 25 agosto alle 19.30 (con replica alle 21.30), nell’area archeologica di Porta Castello presso il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica a Cividate Camuno, Federica Molteni racconta Gino Bartali. Eroe Silenzioso, secondo appuntamento della edizione 2023 del Festival “Voci Umane. Musei e teatro di narrazione” promosso e organizzato dalla Direzione Regionale Musei della Lombardia (Ministero della Cultura). La rassegna è ideata da Emanuela Daffra con la direzione artistica di Maria Grazia Panigada e coinvolge sette dei Musei statali della Lombardia.
La storia di Gino Bartali che emerge dal racconto di Federica Molteni è una storia sconvolgente. Perché è una storia personale, che lui, campione sportivo e personaggio pubblico, non ha mai voluto raccontare. Neppure alla sua famiglia. Uomo cattolico e praticante, terziario carmelitano e devoto alla Madonna, ma anche burbero toscanaccio: così ricordano in tanti Gino Bartali.
Solo al termine della sua vita ha affidato, come un testamento morale, la sua storia nascosta. L’ha raccontata al figlio Andrea, perché ne custodisse la memoria e la rendesse visibile. Così, dopo 70 anni, ora il mondo sa che Gino Bartali ha nascosto una famiglia intera di ebrei perseguitati nella sua cantina, e ha fatto parte di una rete clandestina che ha salvato più di 800 persone. Con la sua scelta silenziosa ha testimoniato come si compiono le opere di misericordia: condividendo, compatendo, rischiando di persona e senza timore. Una storia che Bartali ha sempre tenuto nascosta, perché “il bene lo si deve fare ma non lo si deve dire, che se lo dici si sciupa”.
Gino Bartali, a soli ventiquattro anni, incarna il ciclismo eroico degli anni ’30. Protagonista assoluto, ha un grande sogno: vincere Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno. Ma la Storia, incarnata nel Fascismo, entra prepotentemente a cambiare per sempre la sua carriera. La sua vita sportiva viene piegata ai voleri e alle mire del Duce, che vede in Gino Bartali l’ambasciatore azzurro del fascismo nel mondo… Ma Bartali non ci sta, ed è qui che inizia la pagina meno nota della vita di Ginettaccio, che aderisce come staffetta alla rete clandestina organizzata dall’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa. Una corsa giusta, nella speranza che il mondo cambi e ritrovi il suo senso.
Per parlare dell’Italia e degli italiani al tempo del fascismo, della fatica dello sport e del silenzio delle azioni più coraggiose. Per raccontare la vita di un campione sportivo, ma soprattutto di un uomo che ha scelto da che parte stare.
Federica Molteni è artista davvero poliedrica. Sin da bambina si avvicina alla danza nelle sue più diverse espressioni, frequenta quindi la scuola del teatro a Bergamo e Rovigo, seguita da stage con diversi interpreti. Intraprende un percorso di studio con la danzatrice Julie Stanzak, una delle anime del TanzTheater di Pina Bausch, cui segue una ricerca intorno al mondo della parola resa corpo. Dal 2000 lavora come attrice professionista, collaborando con numerose compagnie. Nel 2008, fonda insieme a Michele Eynard la compagnia teatrale Luna e GNAC e successivamente, incontra la regista e drammaturga Carmen Pellegrinelli che l’aiuta a ricercare ulteriori territori espressivi. Nascono gli spettacoli “Fiatone”, “Gino Bartali”, “Scarpette Strette”, “Ruote Rosa”, “Pedala!” “Leggetevi Forte”, “Il Giorno prima dell’inizio del Mondo”, “Carbonara”, “Parole a Matita”. Dal 2016 porta in giro in Italia ed Europa il monologo “Gino Bartali – Un eroe silenzioso”, che ha all’attivo più di 200 repliche, con oltre 30.000 spettatori.
Il biglietto dei singoli spettacoli è incluso nel titolo di ingresso al museo, qualora previsto. La prenotazione è obbligatoria sul portale Eventbrite ai seguenti link: Ore 19.30: https://tinyurl.com/ycyfbzpb / Ore 21.30: https://tinyurl.com/3p9vsnt6
*Nella foto in evidenza: Gino Bartali – Luna e GNAC – Francesco Falciola
Fonte: Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo