
Il quinto appuntamento del nuovo Festival, organizzato dalla Direzione regionale Musei Lombardia, nella medievale chiesa di Santa Maria foris portas.
È la medievale chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio ad accogliere, domenica 4 settembre, con inizio alle ore 19.00, il quinto appuntamento del nuovo Festival Voci Umane. Musei e teatro di narrazione, organizzato dalla Direzione regionale Musei Lombardia, diretta da Emanuela Daffra, e affidato alla direzione artistica di Maria Grazia Panigada.
Voci Umane. Musei e teatro di narrazione ha preso il via il 24 agosto in Valle Camonica con Antenati di e con Marco Paolini e proseguirà sino al 7 settembre, facendo interagire i diversi luoghi (tutti sedi museali), le loro memorie, i loro spiriti con artisti come Marco Paolini, Laura Curino, Marco Baliani, Silvia Giulia Mendola, Lucilla Giagnoni, Alessandro Albertin, Antonio Catalano.
La piccola chiesa, con i suoi preziosi affreschi, è in simbiosi con Vergine Madre, lo spettacolo di e con Lucilla Giagnoni, con musiche originali di Paolo Pizzimenti.
“Sei canti della Divina Commedia, probabilmente i più noti. Sei tappe di un pellegrinaggio nel mezzo del cammin di nostra vita: Il viaggio (Il primo canto dell’Inferno), La Donna (Francesca il V), l’Uomo (Ulisse, il XXVI), il Padre (Ugolino il XXXIII), la Bambina (Piccarda il III del Paradiso), la Madre (Vergine Madre il XXXIII del Paradiso). È la Commedia Umana di Dante, una strada che si rivela costeggiata da figure “parentali”: quello che si compone, guarda caso, è il disegno di una famiglia. I canti non vengono spiegati, per quanto, ad essere sinceri, in gran parte siano incomprensibili all’ascolto. Ma sono anche parole incantatorie, quelle della Divina Commedia, parole taumaturgiche, rituali. Eternamente ripetute come le preghiere. Dalla lettura dei canti scaturiscono storie. Il lato oscuro di Ulisse, l’aspetto meraviglioso e terribile del padre, la santità dei bambini, la lussuria di tutte le donne, la grandezza della madre… un percorso ricco, sorprendente e, soprattutto, confortante. Come la preghiera. La poesia e l’arte sono una tregua per gli affanni degli uomini.
Per questo ho pensato – afferma Lucilla Giagnoni nel presentare questa sua performance – che questo lavoro fosse destinato soprattutto alle chiese. A cantare e raccontare storie è una donna. Perché più spesso sono le donne a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di pace. Sheherazade si salva “raccontando”. E perché sicuramente l’anima ha una voce femminile.
La preghiera. Da piccola sognavo di diventare santa. Ma non santa martire, che il martirio di fatto non mi convinceva del tutto, semplicemente santa. Non sono diventata santa: ho fatto l’attrice.
Per diventare santi bisogna pregare. Però raccontare storie è un po’ come pregare.”
Immersa nel verde del Parco Archeologico di Castelseprio, la chiesa di Santa Maria foris portas si presenta esternamente con una rustica semplicità ma sorprende il visitatore al suo interno con l’eccezionale ciclo pittorico che decora il vano dell’abside centrale. Gli affreschi costituiscono infatti una tra le testimonianze più importanti della pittura muraria europea nell’Alto Medioevo. Realizzate con grande sapienza da un artista anonimo noto come “Maestro di Castelseprio”, rappresentano episodi dell’infanzia di Cristo e stupiscono per l’altissima qualità pittorica.
Il complesso del Castrum e del borgo fa parte del sito seriale UNESCO “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”.
*Nella foto in evidenza: Lucilla Giagnoni – © Vanessa Davini
Fonte: Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo