Ispirato alle opere Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto, Antologia del grande attore di Vito Pandolfi e Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro.
Dal 20 al 30 ottobre il Teatro Arena del Sole di Bologna accoglie il debutto di Risate di gioia – storie di gente e di teatro, uno spettacolo dedicato ai mestieri e alle figure del teatro di un tempo, con la regia e l’interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Una co-produzione Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE Teatro Piemonte Europa, che ha visto un’anteprima al Campania Teatro Festival 2021.
I due artisti, con straordinaria sensibilità, riprendono il filo della loro indagine attorno all’arte scenica, ispirandosi ai saggi Il teatro all’antica italiana dell’attore di Sergio Tofano e Antologia del grande attore del regista Vito Pandolfi, ma anche ad autobiografie, biografie, epistolari e memorie.
Bucci e Sgrosso, quasi come archeologi, si addentrano in testimonianze e documenti alla ricerca di tracce del passato, per costruire un lavoro a più voci. Come affermano i due registi, la pièce si propone come un emozionante viaggio alla scoperta di una moltitudine poetica e operosa che ha trascorso la vita dietro le quinte. In scena, però, solo i loro due corpi, a rimodulare anime e memorie richiamate da lontano e pronte a reincarnarsi sul palcoscenico, muoversi e parlare. Sono due attori «senza nome e senza successo, – continuano Bucci e Sgrosso – innamorati del loro mestiere pur essendo solo due ‘comparsoni’ tra centinaia di altri». Nella notte di Capodanno, abitano il buio un teatro addormentato, tra sipari cadenti, riflettori bruciati e nidi di uccelli, in cui si intravedono suggeritori, trovarobe, attori, guitti, capocomici, primedonne, cantattrici, portaceste. «Com’era il mondo del teatro prima della televisione e del cinema? Come risuonavano le voci e i gesti? – si chiedono – Quale energia si sprigionava in quelle sale illuminate a candele o a gas, quando il teatro era un centro vibrante della vita sociale, culturale e politica delle comunità?».
Facendosi attraversare da diverse epoche (la Commedia dell’Arte, il teatro all’Italiana, il Varietà, la censura del Fascismo, il Cinema), Bucci e Sgrosso danno voce e corpo a personalità artistiche che hanno fatto la storia del teatro: dalla “grande vagabonda” Giacinta Pezzana a Salvatore e Antonio Pepito, fino all’intramontabile Eleonora Duse. «Ascoltiamo molte voci, ridendo e sospirando per una sottile nostalgia che diventa creazione – scrive Elena Bucci. «Lo spettacolo si inscrive in un disegno che comprende le drammaturgie originali La pazzia di Isabella – vita e morte dei Comici Gelosi, Non sentire il male – dedicato a Eleonora Duse, Bimba – inseguendo Betti e Pasolini, Parola di principe e A colpi d’ascia, tratta dal libro omonimo di Thomas Bernhard per arrivare alle ricerche Archivio vivo e All’antica italiana, progetti e spettacoli rivolti allo studio, alla documentazione e al racconto della storia delle arti a partire dalle testimonianze degli stessi artisti; un racconto dal vivo dove arti e saperi possano intrecciarsi».
Contro un presente che accelera la sua corsa, Bucci e Sgrosso decidono di rallentare, per esplorare la potenza del teatro che ritrovano intatta e ancora capace di trasformare, rivelare e unire: «basta fare silenzio, ascoltare, lasciarla vivere e respirare. Cerchiamo suono, immagini e incanto di un patrimonio della tradizione che dimostra intatta la sua sovversiva e rivoluzionaria vitalità».
Elena Bucci è attrice, autrice, regista. Fa parte del nucleo storico della compagnia di Leo de Berardinis. Nel 1993 fonda con Marco Sgrosso, la compagnia Le belle bandiere. Dirige e interpreta testi classici e contemporanei, scrive drammaturgie originali spesso intrecciate alla musica, crea progetti dove dialogano diverse arti, conoscenze e discipline e ha riaperto al pubblico spazi della memoria dimenticati, come il Teatro Comunale di Russi. Tra i riconoscimenti: Premio Ubu per le interpretazioni di sue drammaturgie e regie, Premio Ubu per le interpretazioni con Claudio Morganti, Premio Duse, Premio Hystrio-ANCT, premio Hystrio Altre Muse, premio Olimpici per il Teatro, premio Viviani. È stata interprete, fra gli altri, per Mario Giorgi, Roberto Latini, Valter Malosti, Mario Martone, Claudio Morganti, Cesare Ronconi. Ha collaborato con i musicisti Andrea Agostini, Luigi Ceccarelli, Raffaele Bassetti, Ramberto Ciammarughi, Julia Kent, Rita Marcotulli, Bob Moses, Antonello Salis, Louis Sclavis, Dimitri Sillato, Simone Zanchini, Christian Ravaglioli, Giovanni Tamborrino. Ha vivaci e continuative collaborazioni e rapporti di produzione con enti, teatri nazionali, teatri di rilevante interesse culturale, festival, università, accademie in tutta Italia e all’estero. Si affaccia al cinema, lavorando con Raul Ruiz, Pappi Corsicato, Michele Sordillo, Tonino de Bernardi, Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome), Gianluca Jodice (Il cattivo poeta), Matteo Rovere (Romulus). Produce con radio e televisioni. Si occupa di alta formazione teatrale presso Accademie e Università e ha pubblicato su volumi e riviste.
Marco Sgrosso attore, regista e pedagogo, diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone. Dal 1985 entra nella compagnia di Leo de Berardinis, sotto la cui guida lavora fino al 2000. Nel 1993 fonda con Elena Bucci la Compagnia Le belle bandiere che, oltre alla cura di eventi sul territorio tra cui la battaglia per ristrutturazione del Teatro Comunale di Russi, produce spettacoli che spaziano da scritture sceniche originali alla drammaturgia contemporanea, fino alla rilettura dei classici. Nel 2005 la Compagnia inizia il sodalizio con il Centro Teatrale Bresciano e nel 2017 con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Nel 2018 CTB ed ERT coproducono L’anima buona del Sezuan, nel 2020 Caduto fuori dal tempo di Grossman (insieme a TPE) e nel 2021 Risate di gioia (insieme a Campania Teatro Festival).
Al di fuori della Compagnia, ha lavorato come attore in spettacoli diretti da Francesco Macedonio, Cesare Ronconi, Billi e Marconcini, Mario Martone, Raul Ruiz, Claudio Morganti, Maurizio Schmidt, Roberto Latini e Alessandro Serra. Tiene laboratori per giovani attori professionisti e docenze presso diverse accademie d’arte drammatica, dalla Scuola Paolo Grassi di Milano, all’Accademia Teatrale Veneta e alla Civica Accademia Nico Pepe di Udine, dove insegna stabilmente. Nel cinema lavora in film diretti da Raul Ruiz e Tonino de Bernardi, fino alla partecipazione in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino.
*Nella foto in evidenza: Risate di Gioia (ph. Gianni Zampaglione)
Fonte: Ufficio stampa Teatro Arena del Sole