Tornabuoni Arte – Arte Antica presenta la collezione di Dipinti e Arredi Antichi 2022, esponendo una selezione delle opere più significative del catalogo. La mostra, inaugurata venerdì 18 marzo 2022 presso le gallerie di Via Maggio. La nuova sede, dedicata all’arte antica, è un ritorno in Via de’ Tornabuoni 5, dove è cominciata la storia della galleria.
A distanza di sedici anni dal primo volume, il catalogo – a cura di Tornabuoni Arte con testi e introduzione dello storico dell’arte Alessandro Delpriori – si rinnova presentando un percorso di ricerca e studio delle opere più interessanti della galleria insieme alle nuove acquisizioni.
Con l’occasione, Roberto Casamonti inaugura la sua nuova galleria a Firenze e lo fa tornando in via de’ Tornabuoni 5, dove nel 1981 è nata tutta la storia della Tornabuoni Arte, una realtà che negli anni ha creato un importante circuito espositivo e culturale in Italia e all’estero, con sedi oggi a Milano, Parigi, Forte dei Marmi, oltre alle tre fiorentine. Lo spazio sarà dedicato all’arte antica, affiancandosi alla galleria principale di via Maggio 40r già attiva nel settore da anni.
“È stata una grande emozione per me – racconta Casamonti – avere l’opportunità di aprire la galleria nel luogo dove ho iniziato, ho ritrovato persino una vecchia insegna d’allora. Qui ho fatto mostre di Lucio Fontana, Emilio Vedova, Sebastian Matta ed altri ancora; è il luogo dove ho trovato i miei più affezionati clienti che hanno supportato il mio lavoro degli anni a seguire.”
L’avventura di Tornabuoni Arte nel campo dell’antiquariato ha inizio nel 2006 con il motto “L’arte non ha età” e prosegue in parallelo alla Tornabuoni Arte Moderna e Contemporanea. A partire da quel momento, nella sua sede al piano terra del prestigioso palazzo trecentesco affacciato su via Maggio, la galleria ha sempre ospitato una ricca collezione di opere di varie epoche e provenienze che non ha mai smesso di accrescersi nel tempo: dipinti, sculture, mobili e arredi antichi che interessano un lungo arco temporale dal Medioevo al XIX secolo. In questa galleria, continueremo a trovare capolavori a tema sacro e religioso, quali i cosiddetti “fondi oro” del Trecento e Quattrocento conservati nella suggestiva saletta parata di velluto nero; si aggiungono ora i nuovi spazi di via de’ Tornabuoni 5, all’interno del cinquecentesco Palazzo Strozzi del Poeta, che si propongono come una vetrina, dall’elegante design, nel cuore della città, in cui troveranno ospitalità soggetti a tema profano, mitologico e storico.
Molti sono i capolavori che fanno parte della mostra Dipinti e arredi antichi 2022, ne segnaliamo alcuni come un raro Tabernacolo eucaristico in terracotta invetriata, realizzato attorno al 1440 e ricondotto da Giancarlo Gentilini ad Andrea della Robbia, tra i maggiori scultori del tempo. Composto in origine di cinque elementi ma adesso privo del gradino, il tabernacolo presenta un corpo principale che simula un vano architettonico classicizzante, dove compaiono due angeli adoranti e due aperture: il vano per l’ostia consacrata, un tempo protetto da una piccola porta bronzea, e un oculo. Ai lati due paraste corinzie con motivi vegetali e, a completamento dell’opera, una cimasa ad arco dominata dal busto del Redentore. Una tipologia di tabernacolo che secondo Gentilini trova puntuali riscontri in altre edicole per il Sacramento realizzate dai della Robbia, come gli esemplari conservati a San Pietro ad Anchiano presso Borgo a Mozzano e a Cappella, in territorio lucchese.
Tra le nuove acquisizioni della collezione spiccano, in particolare, Arianna addormentata di Benedetto Cacciatori, stupenda scultura in marmo del 1830 circa, replica del famosissimo modello antico con lo stesso soggetto, opera di arte romana conservata ai Musei Vaticani e alle Gallerie degli Uffizi, e la Madonna col bambino e le anime del Purgatorio, una tela la cui costruzione delle forme e il richiamo alla produzione veneziana di Luca Giordano ne identificano l’autore nel fiorentino Giovanni Camillo Sagrestani. Realizzata attorno al 1700, l’opera rappresenta la Madonna col Bambino in gloria che sovrasta un angelo che salva un uomo dalle fiamme: si tratta dell’iconografia, diffusissima in epoca barocca, delle anime purganti. Il recentissimo restauro della pala, che ha eliminato la patina superficiale e lo strato di vernici annerite, ne ha ripristinato la leggibilità e ha portato alla luce una costruzione stupenda.
Infine, proprio all’ingresso di via de’ Tornabuoni, troviamo Mosè abbandonato dalla madre del napoletano Giuseppe Mancinelli (Napoli,1813 – Castrocielo, 1875), che narra l’episodio biblico dell’abbandono di Mosè infante nelle acque del fiume Nilo per farlo sfuggire alle persecuzioni del faraone d’Egitto. Rese con maestria accademica, le splendide figure in primo piano nel dipinto, con i loro abiti sgargianti, sembrano più appartenere al folclore napoletano; sulla collina, invece, si scorgono un tempio e un obelisco raffigurato con un realismo tale da far credere che il pittore lo abbia potuto ammirare e dipingere dal vero.
Fonte: Ufficio stampa: Davis & Co