In prossimità del grande esodo estivo, e visto l’incremento del fenomeno dell’abbandono di animali domestico, parte il progetto del Ministero della Salute “Code di Casa”, dedicato ai nostri amici a quattro zampe.
Code di Casa è un progetto promosso dal Ministero della Salute dedicato ai nostri amici a quattro zampe, volto ad incentivare l’adozione di animali nei canili e nei gattili, a promuovere un possesso responsabile e consapevole e a contrastare l’abbandono di cani e gatti.
Non avrei voluto toccare questo argomento ma ne sono costretto viste già le recenti segnalazioni di animali vaganti in prossimità di arterie stradali. Non a caso, all’inizio del grande esodo estivo, le associazioni di protezione degli animali e anche la Polizia di Stato puntano su una campagna di sensibilizzazione volta a mobilitare le persone sul destino ingiusto e crudele inflitto a cani, gatti e anche altri animali domestici come conigli o roditori.
Se il periodo della pandemia ha fatto sbocciare un amore nuovo verso l’animale domestico, purtroppo oggi si è innalzato il numero di abbandoni. Solo nel 2021, sono stati recuperati 7600 animali (21 animali al giorno), con 17.818 cani e 15.412 gatti dati in adozione, ma si è registrato un aumento ulteriore delle cessioni, che è passato dal 17% dello scorso anno ad un 30% per una stima di cani ceduti a all’ Ente Nazionale Protezioni Animali nel 2022. In poche parole, tante famiglie sembra si siano “pentite” di aver adottato un cane. Inoltre, solo nelle ultime settimane, sono stati abbandonati e recuperati più di 1.000 cuccioli di cui 210 in Calabria, 194 in Sicilia e 132 in Sardegna.
Se pensiamo che la convivenza con gli animali ha origini antichissime, venerati come divinità dalle civiltà più antiche o addomesticati per esigenze pratiche, gli animali sono da sempre al fianco del genere umano. Con l’età moderna il valore degli animali è stato riconosciuto anche dal Diritto. Già nel 1641 la Corte Generale del Massachussettes sanciva, con la prima norma (parziale) per la protezione degli animali, che: “nessun uomo può esercitare alcuna tirannia o crudeltà verso gli animali tenuti dall’uomo per il proprio utilizzo”.
La legge intende in senso piuttosto ampio il verbo “abbandonare”, in quanto è punito non solo colui che si disfa di un animale domestico, ma anche chi lo detiene in condizioni incompatibili con la sua natura. Insomma: per abbandono si intende ogni condotta che è manifestazione della volontà di non curarsi dell’animale. Del resto l’articolo727 del codice penale sottolinea infatti che: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.”
Molto interessante un’intervista al noto psichiatra Dott. Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro medico Santagostino di Milano infatti, secondo il medico chi abbandona un cane, soffre di “una miopia che non fa vedere le emozioni che gli animali sono in grado di regalare all’uomo. Cani, gatti e altri animali da compagnia ricavano il loro spazio nella famiglia e sono tasselli fondamentali nel gruppo”, ha spiegato e prosegue affermando che “gli animali mettono in contatto emotivamente i bambini, danno sostegno, accudimento e affetto agli anziani, prevengono la solitudine e ci fanno ritrovare nei momenti difficili il piacere di amare. Abbandonarli non solo è un gesto incivile ma una vera e propria aberrazione nel regno degli animali in cui l’uomo dovrebbe essere la forma di massima evoluzione. Dal punto di vista comportamentale chi abbandona un animale non viene visto come membro affidabile di altri branchi dove rispetto, empatia, solidarietà e senso di appartenenza sono le matrici del successo e del benessere. Dal punto di vista psichiatrico e in questa società, l’abbandono degli amici a quattro zampe produce una miopia emotiva che segna un periodo di declino dei valori come il rispetto per i legami affettivi”.
Nel caso in cui vi troviate a che fare con un cane smarrito o abbandonato, per aiutarlo, vi rammento i passi da fare: bisogna pian piano avvicinarlo senza fare movimenti bruschi, chiamandolo a voce bassa, se possibile offrendogli da mangiare o da bere, in modo da guadagnare la sua fiducia. Se il cane non sembra aggressivo e si lascia toccare, si può controllare se ha una medaglietta che riporta numeri di telefono; nel caso in cui fosse sprovvisto di medaglietta, bisogna chiedere agli esercenti e agli abitanti della zona per capire se è un cane che conoscono o hanno già visto. Se non si riuscisse a risalire al proprietario bisognerà contattare la propria Polizia Municipale o anche l’ associazione animalista presente nel vostro comune che saprà come muoversi opportunamente e sostenere l’animale.
Insomma buone vacanze a tutti, ed in particolare ai nostri amici a quattro zampe!