L’ ipotetica invasione dell’Italia da parte di una grande potenza straniera, quale reazione troverebbe?
La vicenda dell’aggressione all’Ucraina da parte della Russia, ci porta a riflettere su almeno due cose. La prima è che l’Ucraina ha sicuramente avuto i suoi torti e punti deboli quando nel 2014 cominciò a guerreggiare, sia militarmente che civicamente, contro le regioni “russofile”. Ad esse avrebbe potuto, visti i preesistenti accordi di Minsk, consentire una autonomia territoriale e linguistica come d’altra parte, anche se obtorto collo (e senza ricevere alcuna riconoscenza), l’Italia ha attuato con l’Alto Adige.
L’altra riflessione deriva da una saggezza della grande Primo Ministro Margareth Thatcher, la quale disse “dobbiamo essere militarmente pronti, perché di nemici ce ne saranno sempre…”. E allora, unendo i due pensieri, ecco il terzo: come ce la caveremmo noi italiani se per qualche ignoto e malaugurato motivo venissimo aggrediti e occupati da una potenza ben più forte e determinata della nostra Italietta?
Forse non a tutti piacerà il pensiero che sto per esporre. Perché non piace neppure a me. Ma temo che sarebbe la sacrosanta verità.
Ecco, chi di noi ha studiato il Risorgimento, le guerre per l’Indipendenza, il sacro fuoco patriottico e la cacciata del dominatore austriaco, dimentichi tutto. I fratelli Bandiera, Silvio Pellico, Garibaldi, i mazziniani e Lamarmora, non ci sono né ci saranno mai più. Se dunque dovessimo essere invasi o arbitrariamente sottomessi da una potenza straniera, fatta salva la modesta componente della Difesa di cui disponiamo (poco più di centomila militari con armi adeguate ad una guerra convenzionale), il resto della popolazione come reagirebbe? Guardiamoci attorno e decodifichiamo messaggi, slogan, impressioni e atteggiamenti che pervengono dalla attuale società italiana. Una società che ormai da tre generazioni è narcotizzata da un pacifismo “senza se e senza ma” che provocò l’obiezione di coscienza al servizio militare quando esso era un obbligo, da un individualismo tipicamente italiota (quello del “particulare”), che più o meno dice: “… fin che non toccano il mio condominio…” e, dulcis in fundo, da una gioventù non adeguata ad una risposta di difesa militare. Fenomeno causato da oltre mezzo secolo di cultura ed educazione impartite da una scuola ideologizzata, che ha messo al bando ogni ideale o valore di identità nazionale, di senso di appartenenza, di culto della propria storia e, va da sé, di senso della Patria. Ovvero terra dei padri e di coloro che sono Caduti per unirla e difenderla.
Infatti, il messaggio catastrofico che da oltre mezzo secolo arriva alle masse è che il concetto di Patria equivale a fascismo, conquiste coloniali, sciovinismo, guerre… E per una Scuola dal Sessantotto totalmente deviata a sinistra, il fascismo è stato il “male assoluto”, mentre il comunismo è un regime illuminato ma… “purtroppo applicato male”. E non era consentito, così come non lo è oggi, invertire i due giudizi.
Ma non finisce qui. I ventenni e trentenni che in Ucraina combattono e si sacrificano con coraggio per difendere i loro confini, pervengono da una cultura ancora contadina, primigenia, forte, paziente, temprata alla privazione e alla fatica. Viceversa, i nostri giovani italiani, viziati, consumisti, fiacchi, senza motivazioni nazionali e fragili sia psichicamente che fisicamente (salvo le dovute eccezioni, ovviamente), non sarebbero assolutamente in grado di fronteggiare una azione militare in termini di volontariato, abnegazione, dovere e sacrificio personale. Credo che le uniche possibili conclusioni, nel tragico ed ipotetico caso di una invasione della nostra cara Italia, siano il salvifico intervento a tutto muscolo della NATO, oppure l’accettazione della invasione medesima. La quale, siccome è da escludere che sia attuata da un Paese democratico e/o liberale, potrebbe avvenire da un Paese di stampo comunista o similare. Il che, con una certa mentalità ancora dominante nell’italietta di oggi, porterebbe ad una apatica rassegnazione del dominio straniero pensando che, magari, l’illuminato comunismo forse, questa volta, potrebbe essere “applicato bene”.
*Nelle foto in evidenza: una manifestazione di protesta pacifista (immagine tratta da pixabay)