Da giovedì 7 a domenica 10 aprile (da giovedì a sabato alle ore 21.00, domenica alle 15.30) al Teatro Bonci di Cesena arriva il nuovo spettacolo di Andrée Ruth Shammah, Il delitto di Via dell’Orsina (L’Affaire de la rue de Lourcine),testo scritto dal drammaturgo francese Eugène Marin Labiche nel 1857 e subito annoverato fra i suoi capolavori.
La regista cura la traduzione (con Giorgio Melazzi) e dirige l’adattamento italiano affidando i personaggi a due fuoriclasse del palcoscenico e del cinema, Massimo Dapporto e Antonello Fassari, che, per la prima volta insieme, formano la coppia perfetta per dare vita a questa commedia dall’umorismo nero.
Dopo avere messo in scena più volte, nella sua carriera, autori francesi (Marivaux, Feydeau, Molière, Anouilh, Giraudoux, Cloudel), la Shammah sceglie di confrontarsi con il padre nobile del vaudeville, maestro nell’ideazione di intrecci, vorticosi e irresistibili, che attraverso gli equivoci trascinano i personaggi in situazioni paradossali.
L’Affaire de la rue de Lourcine è un atto unico, costruito su una trama brillante.
Un uomo si sveglia e si ritrova uno sconosciuto nel letto, entrambi hanno una gran sete, le mani sporche e le tasche piene di carbone ma non sanno perché, non ricordano niente della notte precedente. Lentamente i due tentano di ricostruire quanto accaduto, ma l’unica cosa di cui sono certi è di essere stati entrambi ad una festa di ex allievi del liceo. Uno di loro ha perso un ombrello verde, l’altro un fazzoletto con le sue iniziali.
Da un giornale apprendono che una giovane carbonaia è morta quella notte e tra una serie di malintesi, ritrovamenti di indizi ed equivoci, si fa strada l’idea che i due abbiano commesso quell’efferato omicidio. Profondamente diversi l’uno dall’altro – uno ricco, nobile, elegante e l’altro rozzo, volgare, proletario – i due uomini adesso devono confrontarsi con quello che credono di aver fatto e si riveleranno disposti a tutto pur di mantenere le proprie apparenze integre di fronte allo sguardo e al giudizio della società.
A livello drammaturgico la regista è intervenuta su diversi piani con una ricontestualizzazione dell’opera che non si limita alla sola trasposizione dei fatti in un’altra epoca – l’Italia prefascista. Luoghi e personaggi inclusi i loro nomi sono stati reinventati nel rispetto della musicalità, della ritmicità e del significato dell’originale. Ha inoltre inserito elementi appartenenti ad altre commedie dell’autore, facendo alcune aggiunte nel testo, anche grazie all’aiuto degli attori, soprattutto per le parole delle canzoni. Un’altra novità è il secondo cameriere, non presente nel testo originale, che va ad arricchire la galleria dei personaggi.
Una trama esilarante, scritta per far ridere, ma che conduce una riflessione profonda sull’assurdità della vita. Uno spettacolo leggero e profondo che racconta una situazione beckettiana ante litteram: non è un caso che il testo di Labiche sia stato scelto da registi come Patrice Chereau, che l’ha messo in scena nel 1966 in Francia e da Klaus Michael Grüber, in Germania.
Audiodescrizione Teatro No Limits
La replica di domenica 10 aprile sarà audio descritta: l’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto del Centro Diego Fabbri di Forlì “Teatro No Limits”, che consente alle persone con disabilità visiva di partecipare agli spettacoli potendo apprezzare a pieno tutti gli aspetti della messa in scena.
Informazioni e prenotazioni: Centro Diego Fabbri di Forlì info@centrodiegofabbri.it – tel. 0543 30244.
*Nella foto in evidenza: Antonello Fassari e Massimo Dapporto – Il delitto di Via dell’Orsina – ph ©Francesco Bozzo
Fonte: Ufficio stampa ERT / Teatro Nazionale c/o Teatro Arena del Sole – Bologna