Inaugurata domenica 19 settembre presso il Cinema Eden di Puianello, con la partecipazione di Franco Arminio e interventi sonori di Mirco Ghirardini, la mostra “diffusa” si propone la valorizzare il territorio come risorsa per i suoi abitanti e le future generazioni.
Dal 19 settembre al 28 novembre 2021, in cinque luoghi di interesse storico-artistico e naturalistico, dislocati all’interno del territorio comunale di Quattro Castella (RE), sarà allestita “Transiti. Tracce d’arte sul territorio”, mostra personale dell’artista Marina Gasparini, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei.
L’esposizione, promossa dal Comune di Quattro Castella e dalla Biblioteca comunale con il contributo della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione di Arci Reggio Emilia, è stata inaugurata domenica 19 settembre presso il Cinema Eden di Puianello alla presenza dell’artista, dei curatori e dei rappresentanti delle Istituzioni. Il vernissage è stato arricchito dalla partecipazione del noto paesologo Franco Arminio con interventi sonori di Mirco Ghirardini.
Una mostra “diffusa” di opere ed installazioni open air, collocate nei pressi degli itinerari ciclopedonali che attraversano il versante collinare. L’arte contemporanea come chiave di lettura del presente, capace di recuperare la memoria storica dei luoghi, gettando un ponte tra il passato e il futuro. Ogni opera è realizzata con materiali ecosostenibili, nel rispetto dell’ambiente.
«Transiti – dichiara il sindaco Alberto Olmi – è l’idea di un incontro, con un luogo sorprendente, con un’opera d’artista, con se stessi, che in ogni tappa dona l’energia per ripartire per un’altra meta. Il territorio è valore per la vita dei suoi abitanti e delle future generazioni».
«Quando ci hanno incaricato del progetto – spiegano i curatori Francesca Baboni e Stefano Taddei – abbiamo pensato di invitare un’artista dal curriculum internazionale ma anche vicina al nostro territorio e che lavorasse sui temi legati al paesaggio naturale. La scelta è caduta su Marina Gasparini, artista bolognese di cui conoscevamo e apprezzavamo già il prezioso lavoro, che sa coniugare perfettamente l’utilizzo di materiali ecosostenibili a tematiche filosofiche e sociali, creando una sorta di religione della natura che ci riporta all’abitare uno spazio di transito».
Al Parco di Roncolo è installata una scultura tessile che riprende il noto emblema della “Calavera” messicana e ricorda al tempo stesso il soggetto seicentesco delle “Vanitas”, strettamente correlato al senso di precarietà della vita. La connotazione positiva del teschio messicano, legata all’eterno ritorno della ciclicità naturali, si trasforma così in un monito a rispettare la bellezza e la ricchezza dell’ambiente naturale.
Al Giardino delle Rose di Salvarano è posizionata una teoria di scritte circolari con alcuni versi poetici ispirati alla forma della rosa e alla sua “ontologia”. A questo girare della rosa si è associato il moto universale dei pianeti e le fasi lunari disegnate al neon e tratte dal “De revolutionibus orbium coelestium” di Copernico.
Sul sagrato dell’Eremo di San Michele Arcangelo di Salvarano è fissato un gruppo di “ghirlande” composte da scritte tratte da opere filosofiche e autori che fanno riferimento all’ecologia e ai beni naturali. Come piante rampicanti, le ghirlande saranno intrecciate a tubi al led.
Lungo la Via Matildica del Volto Santo, nel tratto ciclopedonale tra la Vasca di Corbelli e il ponte sul Crostolo a Puianello, è installato un “tendaggio” realizzato con un filo lungo 200 metri e rami ossidati. L’oggetto imita una pianta aerea infestante, detta “cuscuta” o “dodder”, alla cui ombra saranno posizionate alcune sedute che accoglieranno gli amanti delle passeggiate durante le loro soste.
Sul fronte della Chiesa della Mucciatella è posizionata una nuvola di filo, la cui forma è tratta da un’incisione dell’artista tedesco Carl Wilhelm Kolbe. Nella nuvola è “imprigionata” una frase appartenente alla Lettera di San Paolo ai Filippesi realizzata in tubo al led azzurro che recita: “La nostra cittadinanza invece è nei cieli”. Accanto all’opera, quattro stendardi che mostrano diverse comete.
Le opere di Marina Gasparini, tutte allestite all’aperto, sono visitabili nel corso dell’intera giornata. Presso ogni sede è disponibile una mappa cartacea per consentire ad ogni visitatore o viandante di raggiungere le altre sedi ed un QR Code che consente al pubblico di accedere a contenuti inediti relativi all’opera, al progetto e all’artista.
Marina Gasparini è nata a Gabicce Mare (Pesaro e Urbino), vive e lavora a Bologna. L’uso della scrittura e dell’emblema visivo e l’utilizzo delle fibre tessili sono elementi con cui intrattiene un rapporto privilegiato e costante pur se assoggettato a continue riformulazioni. La sua pratica artistica si basa principalmente sull’installazione site-specific, spesso partendo dalla riformulazione di iconografie provenienti da epoche e culture diverse in dialogo con lo spazio architettonico. Ha esposto in gallerie e musei, in mostre personali e collettive e rassegne internazionali di fiber art. È docente di progettazione grafica all’Accademia di Belle Arti di Bologna; ha tenuto workshop presso l’Università di Salamanca, alla Universitade de Lisboa, alla Mimar Sinan Universitesi di Istanbul, alla PXL Mad University ad Hasselt (Belgio), all’Oulun Taidemuseo di Oulu (Finlandia), al Civic Art Center in Galesburg (Illinois), al Rinovation Pro Art Center a Shinano-Omachi (Giappone), all’Archivio del Libro d’Artista per Bambini di Merano. Ha partecipato a programmi di residenza artistica in Rajasthan, Giappone, Stati Uniti, Finlandia.
SEDI DELLA MOSTRA:
- Parco di Roncolo
Via Giuseppe Verdi 23/1, 42020 Roncolo di Quattro Castella (RE)
- Giardino delle Rose
Via R. e J. Kennedy, 42020 Salvarano di Quattro Castella (RE)
- Eremo di San Michele Arcangelo
Via Nazario Sauro 1, 42020 Salvarano di Quattro Castella (RE)
- Via Matildica del Volto Santo
Ciclopedonale accessibile dalla Vasca di Corbelli – Via della Repubblica 29, 42123 Reggio Emilia
Fonte: Ufficio stampa CSArt Comunicazione per l’Arte