Un’occasione su prenotazione per entrare tra le pagine di storia della città, passeggiando tra testimonianze della Bononia romana, affreschi dei Carracci, avanguardie artistiche ed eleganza fuori dal tempo.
Esiste una Bologna segreta, nascosta tra le corti di antichi palazzi. Come il Grand Hotel Majestic “già” Baglioni, che il 15 e il 16 maggio sarà una delle location scelte per ospitare le Giornate FAI di Primavera, in quanto piccola gemma storica, architettonica e culturale della città.
Il 5 stelle lusso aprirà i battenti per raccontarsi e soprattutto mostrarsi al pubblico, nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria. Un’opportunità unica per lasciarsi guidare dalla curiosità – e dai volontari FAI, gentili “ciceroni” – e fare quattro passi all’interno di un palazzo settecentesco che è come un museo, con tanto di percorso di visita.
Si entra dall’ingresso in via Indipendenza, si visita la hall che fa da capitolo introduttivo al tour, poi si sale al piano nobile, quello delle Suite, e si ammira una delle torri “nascoste” di Bologna, visibile esclusivamente da una delle terrazze dell’hotel. Si passeggia tra le ampie gallerie decorate e si scopre un gioiello come il Camerino d’Europa. Qui ci si sofferma davanti agli affreschi dei Carracci, che nel ‘500 decorarono la sala con episodi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio. Un capolavoro di assoluto rilievo per la storia dell’arte: è la prima opera nota dei fratelli Carracci, una testimonianza assoluta del loro genio. Si scende al piano interrato, invece, per viaggiare a ritroso nel tempo, fino all’epoca romana. Qui è stata riportata alla luce un tratto di Flaminia Militare, costruita nel 187 a.C.: ancora si notano i segni del passaggio dei carri e i resti di pavimentazione.
Un’altra tappa all’interno dell’hotel è il Cafè Marinetti, interamente Art déco, affacciato su un giardino d’inverno con pitture trompe l’oeil. Il cafè è dedicato a Filippo Tommaso Marinetti, che quando era a Bologna era di casa nell’hotel. È appunto al Majestic, che allora si chiamava Baglioni, che Marinetti organizzò nel 1914 una mostra-blitz durata appena 24 ore: una prima grande vetrina per il futurismo bolognese. Infine ci si sposta poi nel ristorante “I Carracci”, si ammira il salone cinquecentesco decorato da affreschi della scuola dei fratelli Carracci, e si esce dal lato di via Manzoni.
La visita, della durata di 30 minuti, è disponibile nelle fasce orarie 10-12:30 / 15-18, e va prenotata con almeno 24 ore di anticipo a partire dal sito del FAI. Gli ingressi sono contingentati: si entra in gruppi di al massimo 15 persone per volta. Saranno presenti volontari della Croce Rossa dotati di termoscanner all’ingresso.
Fonte: Ufficio Stampa DOC-COM