Il Piccolo Teatro di Milano alzerà il sipario martedì 4 maggio, alle ore 19.30. Al Teatro Studio Melato andrà in scena, in prima nazionale, la nuova produzione del Piccolo, in prova in queste ultime settimane, “Ladies football club” di Stefano Massini, con la regia di Giorgio Sangati e, in scena, Maria Paiato.
Dopo un anno di silenzio, se pur brevemente interrotto da una parentesi di stagione estiva tra il Chiostro di via Rovello e i municipi milanesi, il Piccolo ha voluto far precedere la riapertura dei sipari da una sorta di anteprima, un segno per rimarcare il difficile passaggio, grazie al quale i teatri torneranno a respirare all’unisono con la città.
E ha voluto farlo scegliendo una modalità che rimettesse al centro la funzione pubblica del teatro, in particolare del Piccolo, per la sua stessa originaria matrice di “teatro d’arte per tutti”.
La radice prima della funzione pubblica è definita dal legame con la comunità, nell’orizzonte allargato della polis, e in questo senso il Piccolo e il suo direttore, Claudio Longhi, hanno voluto immaginare un momento di riavvicinamento alle persone, diluito lungo la settimana, dal 27 aprile, martedì, tradizionale giorno di debutto in un tempo al quale la parola pandemia era ancora sconosciuta, dal titolo “Abbecedario per il mondo nuovo (prove e installazione)”.
Una sorta di “vigilia”, nella quale si possa gradualmente ricostruire una confidenza con la pratica teatrale, attraverso l’esperienza di quel delicato e fondamentale momento di costruzione di uno spettacolo, che sono le prove. Martedì 27, mercoledì 28, giovedì 29 e venerdì 30 aprile, dalle ore 19.30, nella sala del Grassi, sarà quindi possibile tornare a teatro, dal vivo, in presenza, con quattro giorni di prove aperte. Gli spettatori potranno assistere alle registrazioni dei podcast di Abbecedario per il mondo nuovo, che il Piccolo sta pubblicando sui propri canali social, all’interno del nuovo contenitore digitale PiccoloSmart. E mentre gli attori, guidati da Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, leggeranno alcuni dei 26 testi, due a sera, che giovani drammaturghi sono stati chiamati a compilare come un vocabolario per il futuro, contemporaneamente, dalle 19 alle 21, un’installazione sonora all’esterno del Teatro Strehler comporrà, attingendo agli stessi testi, un mosaico drammaturgico, un paesaggio sonoro di voci, schegge di parole, suggestioni che sfioreranno l’attenzione e l’emozione di chi si trova a passare, liberando nuovamente il respiro della scena e sottolineando la rivoluzione che il Covid ha determinato nella relazione tra lo spazio interno ed esterno. Ancora una volta, come era accaduto con il montaggio della scenografia di Edificio 3 nella piazza antistante lo Strehler, il teatro torna ad aprirsi alla città, prima di rientrare, in sicurezza, dal 4 maggio, nella sua cornice naturale. La settimana culminerà, lunedì 3 maggio, al Teatro Strehler (ore 19.30), in un momento di incontro, una serata di letture dal titolo A questa comunità abbiamo dato il nome di Polis, a cura di Paolo Di Paolo, al quale il Piccolo ha chiesto di immaginare, insieme a un piccolo gruppo di lavoro formato da scrittori italiani e stranieri, una vera e propria antologia sul tema della costruzione dell’umano consorzio.
Le prove aperte del 27-30 aprile sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
Da lunedì 26 aprile è possibile prenotare attraverso la biglietteria telefonica – 02 42 41 18 89 – e presso la biglietteria del Teatro Strehler.
Fonte: Piccolo Teatro Milano