Apre i battenti venerdì 3 settembre 2021 all’ Art Company, in via Borgovico 163 Como, la retrospettiva dedicata a Carola Mazot col titolo “Movimento ed energia”, visitabile fino al 24 settembre.
Le opere esposte sono una selezione dalla serie “Atleti”, il periodo negli anni Ottanta e Novanta, più energetico della pittura di questa artista, dove ispirandosi ai corpi in movimento degli atleti predomina impeto e slancio, dando vita a dinamiche raffigurazioni. Le figure impetuose degli atleti si muovono all’interno di una composizione libera, mossa con una splendida essenzialità che guida con audacia tutto l’insieme. Su questo tema Mazot nei suoi diari scriveva: “…un soggetto che mi affascina e che mi da più libertà perché il pennello si lancia seguendo spinte irresistibili!”.
Carola Mazot (1929 – 20016) veneta di nascita, ha vissuto e lavorato a Milano e una casa rurale fra i boschi delle Alpi Lecchesi. Figura femminile dirompente nelle scelte di vita e di lavoro soprattutto in un’epoca, fra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta in cui le artiste donne incontravano non pochi ostacoli al loro lavoro, dovendo così raddoppiare la consapevolezza del loro valore artistico e la loro determinazione. Scrive di lei Dino Villani: “Una pittura dall’impostazione virile addolcita dal sentimento; una pittura che si attiene alla sostanza espressiva, ma che lascia largo spazio ai trasporti poetici di un animo sensibile e delicato. Una personalità singolare, ricca di note fuori dalla norma che classificano l’artista fra coloro che si aprono soltanto alle esigenze profonde del proprio spirito, e senza guardarsi intorno, proseguono con sicurezza per la propria strada divenuta rettilinea”.
Le sue mostre hanno fatto il giro del mondo: a Milano, Venezia, Verona ma anche Parigi, Varsavia, Vienna, San Francisco, New York.
Carola Mazot inizia lo studio della pittura a tredici anni con il nonno materno, il pittore post impressionista Vettore Zanetti Zilla, con una pratica costante e meticolosa che continua poi, nell’immediato dopoguerra, con Donato Frisia e Lorenzo Pepe. Studia e si diploma presso l’Accademia di Brera con Marino Marini e Giacomo Manzù. In anni di grandi fermenti artistici frequenta il Jamaica, storico locale punto d’incontro di artisti e letterati. Conosce i pittori Roberto Crippa, Gianni Dova, Aligi Sassu, Alik Cavaliere, Ernesto Treccani che le fece due ritratti, Giuseppe Migneco, solo per citarne alcuni. Il critico Mario De Micheli e il poeta Franco Loi seguono e scrivono sui suoi lavori. Sposa lo scultore Guido Di Fidio. Ha vissuto e lavorato a Milano dove si è spenta nel 2016. Sue opere sono in numerose collezioni private e presso alcuni musei fra i quali il Museo della Permanente e il GASC Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Milano e Pinacoteca di Ruffano. Sue opere sono conservate in alcune chiese di Milano: San Gregorio Magno, San Govanni in Laterano, San Luca Evangelista. Una collezione di 37 tele si trova presso il suo comune di nascita Valdagno, in esposizione permanente presso le sedi comunali.
Fonte: Comunicazione Caterina Di Fidio