Un frammento inedito di un’opera perduta di Antonio Allegri in esposizione, dal 17 ottobre 2020 al 17 gennaio 2021, “Nei cieli del Correggio”. Sede della mostra è, infatti, il Museo Il Correggio (Correggio, Reggio Emilia), dedicato al grande pittore rinascimentale.
Curato da Maria Cristina Chiusa e Gabriele Fabbrici, il progetto è costruito intorno all’esposizione di un frammento dell’“Incoronazione della Vergine”, opera del Correggio del 1522, affrescata nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma, nel catino absidale andato distrutto nel 1587. Il frammento, appartenente a una collezione privata, è stato sottoposto a un’attenta analisi, condotta in primo luogo dalla storica dell’arte Maria Cristina Chiusa, che ne ha permesso una precisa attribuzione al Correggio, partendo dalle cifre filologico-stilistiche inconfondibili, accompagnate da una solida documentazione a confronto. Tutti gli elementi costitutivi della ricerca, dunque, riconducono la paternità del frammento, che si presenta staccato e incollato su rame, all’Allegri, anzitutto per ragioni filologiche e stilistiche, riscontrabili negli unici altri quattro frammenti ad oggi noti, tutti provenienti dal medesimo affresco e conservati alla Galleria Nazionale di Parma, alla National Gallery di Londra e al Museum of Fine Arts di Boston.
«Il legame che unisce Correggio ad Antonio Allegri è antico e profondo ed è la storia del rapporto di un artista con la sua città natale, che ne ricorda il genio e il talento che tanto ha contribuito all’arte pittorica del Rinascimento, ma è anche una storia travagliata con una città che ha vissuto un susseguirsi di dolorose privazioni, a causa delle perdite subite tra Seicento e Settecento delle due opere dipinte per la città di Correggio», commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. «In questi anni, grazie all’impulso dato dal nostro centro di documentazione e dall’attività della Fondazione Il Correggio, si sono susseguiti numerosi appuntamenti dedicati al Correggio, a partire dalla mostra “Il Correggio a Correggio” – che permise di scoprire l’autenticità dell’elemento centrale del “Trittico dell’Umanità di Cristo”, esposto ai Musei Vaticani – per finire alle recenti iniziative legate all’esposizione reggiana sulla Dama. È quindi con particolare piacere, emozione e orgoglio, che oggi presentiamo una nuova e fondamentale scoperta allegriana: un inedito frammento di affresco, proveniente dalla distrutta “Incoronazione della Vergine” realizzata per l’abside della chiesa di San Giovanni Evangelista di Parma. Frammento lungamente studiato da Maria Cristina Chiusa e che oggi, per la prima volta, è oggetto di un evento espositivo che ne restituisce la fruizione pubblica e consente di aprire nuovi percorsi di ricerca volti ad approfondire ulteriormente la conoscenza dell’Allegri. Oltre al valore storico e tecnico di tale scoperta, la mostra rappresenta anche, per la città, un momento di riappropriazione di uno spazio pubblico importante e suggestivo com’è il Museo ed è molto significativo che questo avvenga nel nome e tramite l’opera del suo figlio più celebre, Antonio Allegri, detto Il Correggio».
Il percorso espositivo prevede una parte storico-didattica introduttiva che, grazie all’ausilio di QR Code, consente al visitatore di accedere a contenuti inediti, anche in formato audio. Si accede, quindi, alla sala in cui è conservata la preziosa “Testa di cherubino”. A seguire, la ricostruzione virtuale del catino absidale della chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma con riposizionamento del frammento, realizzata per l’occasione da Jacopo Veroni (Blackforge).
La mostra, inaugurata sabato 17 ottobre 2020 , è ad accesso gratuito, con turni su prenotazione obbligatoria di 20 persone ogni ora. Catalogo con prefazione di Ilenia Malavasi e testi di Gabriele Fabbrici e Maria Cristina Chiusa disponibile in sede. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0522 691806, museo@comune.correggio.re.it, www.museoilcorreggio.org.
L’esposizione avrebbe dovuto essere accompagnata da un ricco programma di eventi collaterali, che ovviamente subiranno modifiche a causa dell’ultimo DPCM. Farecultura informerà i suoi lettori dell’evoluzione degli eventi non appena comunicati dagli organizzatori.
Fonte: CSArt – Comunicazione per l’Arte