In questi giorni le personalità del mondo della creatività e della cultura sono diventate la bandiera della “resilienza” al Coronavirus. Canzoni, letture, consigli su film e libri, archivi digitali messi a disposizione, visite guidate virtuali e molto altro. La cultura e la creatività diventano la migliore “distrazione” dalla solitudine di questi giorni. Le arti sembrano essere l’unica valvola di sfogo nella “quarantena” collettivamente solitaria degli italiani.
Eppure, quel mondo, quello che coinvolge milioni di addetti ai lavori e produce una significativa percentuale del PIL nazionale, è spesso dimenticato quando si parla di emergenza “economica”. Forse non si percepisce abbastanza quanto la chiusura di tutti i luoghi di cultura e spettacolo (con la sola eccezione, al momento, di edicole e librerie) non sia solo una ferita per le anime e la socialità ma anche un duro colpo per le tasche delle imprese che lavorano in questo settore e di tutto il suo indotto.
Le prescrizioni, necessarie per la tutela della salute pubblica, hanno fatto venir meno la principale fonte di liquidità per le imprese e gli operatori culturali e creativi che, per oltre l’80%, sono microimprese o imprese individuali: strutture molto fragili e pertanto da tutelare con particolare attenzione.
In queste ore, dunque, il Distretto Produttivo Puglia Creativa, l’ente riconosciuto dalla Regione e che associa le imprese pugliesi del settore, con due documenti inviati al Governo guidato dal premier pugliese Giuseppe Conte e alla Regione Puglia, ha cercato di richiamare l’attenzione sulle conseguenze economiche subite dal settore e soprattutto sulle prospettive future: un poderoso grido di allarme per richiedere provvedimenti urgenti e consapevolmente tarati sulle specificità del comparto, il settore legato alla valorizzazione della produzione culturale, alla creazione di bellezza, del marchio Italia nel mondo rischia, semplicemente, la scomparsa.
Questo è ancor più vero in una regione come la Puglia che ha fatto del turismo e della cultura uno dei principali driver dello sviluppo territoriale.
“Nella nostra Regione in pochi mesi si rischia di vanificare gli enormi sforzi che in questi anni amministratori, istituzioni, operatori hanno posto in essere per far diventare la Puglia terra di bellezza, di arte e di creatività, divenendo una tra le regioni più attrattive d’Italia”, sottolinea il presidente Vincenzo Bellini. “In queste ore abbiamo lanciato una campagna di monitoraggio per rilevare con rigore metodologico il danno economico che l’emergenza sta producendo all’intero comparto culturale, aprendo un tavolo di confronto permanente con gli operatori dal quale sono emerse già numerose criticità. Il form è disponibile sul nostro sito www.pugliacreativa.it e sui nostri social. L’emergenza è soprattutto quella di trovare soluzioni immediate per garantire liquidità, molte delle aziende del comparto dipendono dai fondi pubblici. Se già in condizioni normali la complessità delle procedure ed in particolare le regole di rendicontazione determinano una forbice significativa tra costi sostenuti anticipatamente e l’erogazione del contributo, in questo momento con un crollo delle entrate a breve si determineranno strutturali condizioni di fatale dissesto”.
Dal Distretto arriva dunque alle istituzioni, locali e nazionali, forte la richiesta di sbloccare urgentemente le procedure ed i pagamenti, farsi portavoce nei confronti della UE di derogare alle regole di gestione dei fondi per permettere l’immissione immediata di notevole quantità di risorse che possono essere vitali per l’intero comparto.
Oltre allo sblocco dei pagamenti, il Distretto chiede al Governo la riprogrammazione dei fondi strutturali europei 2014-2020 residui ma non ancora impegnati verso forme di incentivi semplici e snelli a sostengo delle imprese, dei professionisti e dei lavoratori, oltre ad un programma Cultura 4.0 e l’attivazione di misure di welfare aziendali e di incentivi per lo smart working; la sospensione degli adempimenti tributari, contributivi e assistenziali e la proroga per l’approvazione dei bilanci; attivazione della cassa integrazione in deroga; un confronto con le banche per una moratoria di un anno sui crediti.
Alla Regione viene invece richiesto, oltre allo sblocco immediato dei pagamenti, di attrezzarsi per essere pronta per la ripartenza: passata la crisi non ci sarà tempo per programmare nuove attività, è fondamentale essere tempestivi ed essere già pronti con la pubblicazione degli avvisi per “Attività culturali e dello Spettacolo dal vivo” e “Film Fund” per il 2020 oltre che per un programma triennale per spettacolo dal vivo e attività culturali 2021-2023. Chiediamo anche di rivedere la programmazione dei grandi eventi culturali finanziati dalla Regione come Medimex e Bifest ipotizzandone la riprogrammazione per destinare quelle risorse in favore delle imprese del comparto spettacolo dal vivo e audiovisivo. Da ultimo, è strategico attivare urgentemente una campagna promozionale Destinazione Puglia per favorire il turismo creativo con target nazionale, da avviare tra maggio e luglio.
Ce la faremo ma occorrerà un impegno straordinario da parte di tutti.
Fonte: Distretto Produttivo Puglia Creativa