Sarcasmo feroce e ispirata denuncia politica, zero lustrini e molta sostanza.
Torna la band più politically scorrect d’Europa, e sempre fedele a sé stessa presenta un album dai ritmi scatenati: un’irresistibile miscela di ska e punk, un esplosivo cocktail di elettronica e rock.
È #fakenews il nuovo disco dei bosniaci Dubioza Kolektiv targato etichetta MENART, fuori dal 28 gennaio e disponibile gratuitamente in rete (scelta che li contraddistingue da sempre) sia in download che streaming (ascoltalo qui: https://backl.ink/102965970).
Un album che è allo stesso tempo un grido di rabbia e un urlo di amore, per la vita e l’intero genere umano.
Come suggerisce il titolo, ispirazione e tema del progetto sono le fake news, le cosiddette bufale della rete ormai fenomeno dilagante degli ultimi anni.
Ospiti illustri affiancano il gruppo nella realizzazione del disco: accanto a un partner consolidato come Manu Chao, si aggiunge il giamaicano Earl Sixteen di Dreadzone, Toma Feterman dei Soviet Suprem, e il gruppo messicano Los de Abajo. Novità assoluta: l’esclusiva presenza di Robby Megabyte, il robot futura stella del web e non solo.
È lui il protagonista di “Take my Job Away”, il nuovo video in uscita oggi (https://bit.ly/38K62fV). Robby Megabyte è il primo robot dall’aspetto umano nel campo dell’intrattenimento musicale. Una scelta obbligata per i Dubioza Kolektiv, che raccontano ironicamente di essere stati costretti a ricorrere ad avanzate soluzioni di robotica e intelligenza artistica artificiale per sopperire alla totale mancanza di talento nella band e in tutti i Balcani.
“Negli ultimi due mesi – spiegano – abbiamo lavorato duramente alle nuove canzoni con Robby Megabyte e siamo davvero contenti del risultato: non solo è più affidabile ed efficiente degli umani, ma mostra anche un incredibile potenziale creativo grazie a processori e software all’avanguardia sviluppati nei laboratori dell’Istituto bosniaco per l’intelligenza Artificiale.
“Take my Job Away” è preceduto dalla clip “Cross the line” (https://www.youtube.com/watch?v=JexrMbqFmao), con Manu Chao. Un inno alla libertà di movimento dei migranti, costretti a fuggire da confini e tempi insanguinati. “La libertà di muoversi, la libertà di attraversare, la libertà non è un crimine”: ribadiscono.
“Nell’era delle bufale on line, del giornalismo acchiappaclic, della propaganda e disinformazione, è difficile capire quale sia la verità. Questo è il motivo per cui le nostre canzoni cercano di ridimensionare e ridicolizzare il fenomeno delle fakenews: immigrati e rifugiati non fanno parte di una grande cospirazione, la marijuana non è una droga di ingresso verso sostanze più pesanti, i robot non ci porteranno via il lavoro e l’intelligenza artificiale non conquisterà il mondo a breve. Quello che invece è più probabile è che la letale combinazione di avidità politica e cambiamento climatico renderanno il mondo sempre più inospitale in un futuro non poi così distante”.
Le canzoni sono in inglese, spagnolo e un ironico francese Google-Traslated, parole semplici e di immediata comprensione anche per chi non conosce la lingua.
La band inizierà un lungo tour internazionale al via il 5 febbraio con le prime tre date già sold out in Repubblica Ceca per poi proseguire in Russia, Regno Unito, Francia, Spagna e Germania e molto altro (qui tutte le date confermate: https://dubioza.org/tour-dates/).
Fonte: Ufficio Stampa GDG Press