Al centro dell’indagine di Mutazioni Resistenti c’è la città nella quale le continue trasformazioni stanno cambiando il modo di vivere delle persone e la fruizione dello spazio urbano. Bologna rappresenta una delle città italiane che vivono il paradosso di una tensione verso un cambiamento nei confronti del quale si creano contemporaneamente opposizioni, che prendono la forma di una resistenza legata sia ai suoi abitanti che ai suoi luoghi.
Mutazioni Resistenti è una ricerca che, attraverso l’osservazione partecipante e una sperimentazione antropologica e relazionale sul campo, rappresenta l’avvio pilota di un progetto più ampio e complesso con uno sguardo nazionale e internazionale.
Il percorso espositivo si delinea come una passeggiata nel tempo e nei luoghi della città fatta di persone, storie, conflitti, comunità, legami. L’obiettivo fotografico ne documenta i fenomeni di resistenza più o meno manifesti, riscoprendo la sua natura militante. Negli spazi del Teatro dell’Arena del Sole 15 fotografie di grande formato si alternano in un gioco di in and out entrando nell’occhio del ritratto per poi uscire osservando gli spazi aperti, combinando e mescolando tre generi fotografici: architettonico, ritrattistico e di reportage.
A fare da immagine guida alla mostra è il ritratto di Fiorenzo, realizzato in occasione di una delle proiezioni estive all’Arena Puccini per Cineteca di Bologna, luogo resistente per funzionalità ed estetica (la perfezione dell’imperfezione) in una zona come quella della Bolognina che si sta trasformando nel centro urbano di domani manifestando la tensione tra cambiamento e resistenza. Tra le immagini, i luoghi diffusi sul territorio si alternano a quelli del centro storico: dalle torri del quartiere Pilastro, simbolo di resistenza sociale, alle Popolarissime del Quadrilatero Scalo – Malvasia, passando per manifestazioni culturali come “Assedio” in Montagnola e dal centro nevralgico della città, di cambiamento come i binari della stazione visti dal Ponte Matteotti.
La Piazza è protagonista di tre fotografie diverse tra loro, ma accomunate dalla visione della stessa come luogo di aggregazione. A partire dal Cinema Ritrovato e Sotto le Stelle del Cinema che ogni estate la trasformano con i loro suoni, i loro colori, le loro luci, riportando le persone a vivere il luogo centrale della città; come Green please, il prato che non ti aspetti che lo scorso settembre, grazie al progetto europeo ROCK – portato avanti da Fondazione per l’Innovazione Urbana, Comune e Università di Bologna – ha cambiato il volto di Piazza Rossini restituendola alle cittadine e ai cittadini. Infine, come nell’evento conclusivo di Bologna Portici Aperti realizzato da Cantieri Meticci, la Piazza come luogo delle persone capaci di mutarne la fruizione e la funzione in un porto di accoglienza con il più umano dei gesti di resistenza: l’aggregazione.
Mutazioni Resistenti è un progetto fotografico di Margherita Caprilli e a cura Chiara Sponza realizzato con il patrocinio di Università di Bologna – Dipartimento di Architettura Dipartimento di Eccellenza MIUR, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione, Cantieri Meticci, Fina Estampa s.r.l., Le cornici ed Chicci e DLF Bologna.
Fonte: Guendalina Piselli – Press Office and communication