Il 3 gennaio, come da programma, si è svolta al Cinema Teatro ‘Manzoni’ di Casarano (Le) l’assemblea pubblica per protestare contro lo strapotere delle banche che, in molti casi accertati in tutta Italia, di punto in bianco decidono di chiudere i rubinetti del credito a piccole e medie aziende e ad attività di servizio, imponendo la restituzione immediata delle somme alle quali sono esposte. Da restituire in brevissimo tempo, in un batter d’occhio. Le conseguenze dei loro diktat, che per ovvie ragioni di difficoltà economiche non possono essere soddisfatti, è il via libera, dato dalla sezione fallimenti della Magistratura, al pignoramento dei beni e alla s/vendita all’asta dei beni, di tutto il patrimonio, impedendo così la prosecuzione delle attività e gettando sul lastrico le famiglie, che vengono private innanzitutto delle abitazioni, offerte con ribassi che le rendano appetibili abbattendo il loro valore di mercato.
Procedimenti assurdi, in un periodo di crisi conclamata anche per la mancanza di investimenti, che invece di favorire le attività produttive e incentivare le iniziative culturali sequestrano i beni e alimentano le condizioni precarie delle famiglie. ‘Sappiamo che i nostri paesi sono falcidiati dalla disoccupazione e dalla cupezza della vita sociale e culturale, ma alle banche questo non cale.’ – dice Francesco Margari. Da una analisi recente di Federico Fubini sul Corriere della Sera del 31 dicembre 2019 risulta che “dal 2011 a ottobre scorso lo stock di prestiti (dalle banche) alle imprese non finanziarie in Italia è sceso del 28%, 250 miliardi in meno’. Questo vuol dire che la crisi che viviamo è in parte in capo alle banche che anziché favorire lo sviluppo si accaniscono contro coloro i quali vivono delle difficoltà.
L’Italia è proprio il paese al contrario, come sintetizza il libro autobiografico di Felice Basile di Altamura (Ba) che ha attraversato una odissea di sofferenza con le banche che hanno fermato la sua attività da scienziato dell’energia, legata al Vettore Idrogeno, a cui stava lavorando. Felice è stato uno degli ospiti, insieme alla famiglia Margari, che ha illustrato l’assurdità dei procedimenti giudiziari di pignoramento e di messa all’asta dei beni previsti dal Decreto 27 giugno 2015 n. 83, coordinato con la Legge di conversione del 6 agosto 2015, n. 13 recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. Gli organizzatori dell’incontro hanno deciso di varcare le soglie del Cinema Teatro ‘Manzoni’, posto sotto sequestro giudiziario, benché fosse giunta in tarda mattinata, a poche ore dall’incontro, un diffida del curatore fallimentare, a quanto pare decaduto nelle sue funzioni.
Sono intervenuti numerosi cittadini, che hanno lamentato situazioni assurde, per es. nell’intervento di un avvocato, che partecipa al movimento ‘partite Iva’ e di una signora che ha acquistato casa con tanto di rogito notarile, finanziata dalla banca, per scoprire poi che la sua casa non esisteva al catasto e che era abusiva. Condannata quindi all’abbattimento dopo aver versato più di 50 mila euro. Si è deciso di costituire una associazione nazionale che si opponga a queste procedure pazzesche e che miri a modificare la legge in materia fallimentare, obbligando le banche ad accompagnare i debitori a rientrare dalle somme dovute con un percorso autonomo virtuoso.