Il ciclo di incontri è rivolto sia ai cittadini che vogliono approfondire la conoscenza dell’artista, sia al mondo della cultura, sempre più interessato al maestro centese, al suo periodo storico, alla sua arte e alla sua scuola.
Dall’11 dicembre 2020 all’11 febbraio 2021 il Comune di Cento e il Centro Studi Internazionale il Guercino promuovono una serie di appuntamenti culturali nell’ambito della rassegna annuale “Autunno Guerciniano”. Dopo il grande successo della mostra “Emozione Barocca. Guercino a Cento” alla Pinacoteca San Lorenzo e alla Rocca di Cento, proseguono gli eventi dedicati all’artista Giovanni Francesco Barbieri, detto Guercino (1591-1666).
Cento rende ancora una volta omaggio al suo cittadino più illustre, nella città che gli ha dato i natali e che mai ha smesso di amare. Nonostante le restrizioni imposte dall’attuale emergenza sanitaria, la cultura non si ferma ma diventa strumento di emancipazione sociale anche a distanza grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie che consentono di fruire dei vari appuntamenti in modalità streaming video, comodamente da casa propria. La rassegna “Autunno Guerciniano 2020-2021” si pone l’obiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale lasciato in eredità dal Guercino, uno degli artisti più conosciuti e apprezzati del ‘600.
Il ciclo di incontri è rivolto sia ai cittadini che vogliono approfondire la conoscenza dell’artista, sia al mondo della cultura, sempre più interessato al maestro centese, al suo periodo storico, alla sua arte e alla sua scuola. Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta streaming sulla pagina Facebook del Comune di Cento (www.facebook.com/ComuneCento) e sul sito web www.comune.cento.fe.it
A inaugurare questa nuova stagione degli incontri sarà la conferenza di venerdì 11 dicembre, alle ore 17.30, dal tema “Le radici ferraresi del Guercino”, a cura dello storico dell’arte Giovanni Sassu, Direttore dei Musei di Arte Antica di Ferrara. Lo studioso indagherà sui misteriosi inizi della carriera del Guercino, interrogandosi sull’influenza che la cultura figurativa ferrarese esercitò sul pittore.
Venerdì 18 dicembre, alle ore 17.30, Barbara Ghelfi curerà la conferenza sulle “Pitture murali del Guercino a Casa Provenzali”, relazionando sui primi risultati delle indagini diagnostiche condotte sotto la sua direzione dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Bologna – campus di Ravenna, sulle pitture murali del Guercino nella dimora centese. Affiancheranno la Ghelfi, la restauratrice Licia Tasini e l’architetto Alberto Ferraresi.
La rassegna prosegue nel nuovo anno, sabato 16 gennaio ore 17.30, con la conferenza “Colloqui sul Guercino e la sua scuola”, con interventi di Barbara Ghelfi, Enrico Ghetti, Lorenzo Lorenzini, David Stone e Pasquale Stenta, coordinati da Daniele Benati. L’incontro metterà in evidenza alcuni particolari aspetti artistici del Guercino, ma soprattutto analizzerà le doti artistiche degli allievi che hanno frequentato la sua Bottega. Il Guercino fu indubbiamente un grande maestro capace di trasferire le proprie conoscenze ai suoi allievi, i quali, a loro volta, seppero apprendere e sviluppare poi una autonoma e apprezzabile personalità artistica.
A seguire sabato 30 gennaio alle ore 17.30, verrà presentata la pubblicazione “Marco Zoppo ingegno sottile – Pittura e Umanesimo tra Padova, Venezia e Bologna” di Giacomo Alberto Calogero edito da BUP (Bononia University Press). Il volume vuole omaggiare uno dei più importanti artisti del Rinascimento, nato a Cento e operante a Bologna ma cresciuto artisticamente dapprima nel milieu padovano, dove entrò in contatto con personalità del calibro di Donatello e Mantegna e successivamente a Venezia, grazie all’incontro con Giovanni Bellini.
La rassegna si concluderà con una nota intimista grazie alla conferenza della storica dell’arte Francesca Curti, giovedì 11 febbraio ore 17.30, che presenterà alcune lettere inedite del Guercino e della sua Bottega. La ricercatriceci offrirà un insolito scorcio sulla vita del maestro centese ai margini delle biografie ufficiali, tracciando inconsueti tratti della sua personalità.
Fonte: Ufficio Stampa CULTURALI di Norma Waltmann