Contaminare come punto di partenza per un nuovo processo creativo, espressione per una costante ricerca del nuovo. Inaugura sabato 23 marzo presso lo Spazio Espositivo Le Stanze alla Biblioteca Mediateca “A.Meli” di Trescore Balneario in provincia di Bergamo la mostra di Roberto Rampinelli, incisore e pittore che vive e lavora tra Bergamo, Urbino e Amer in Catalogna, dal titolo Contaminazioni, a cura di Maurizio Bonfanti e Raffaele Sicignano.
Sempre alla ricerca del senso del rigore e della ricerca delle simmetrie, Roberto Rampinelli da circa un anno ha deciso di mescolare gli elementi più significativi dei due linguaggi che meglio conosce, le due anime della sua arte, il disegno lento, sottile e abile dell’incisione con la forza del colore.
Una contaminazione tra due modalità solo apparentemente distanti, che tuttavia non riguarda solo la forma/contenitore, ma anche il contenuto, ovvero i soggetti rappresentati nei nuovi lavori di Rampinelli.
Le opere esposte in mostra a Trescore Balneario sono tutte tecniche miste provenienti dalla stampa integrata con pittura realizzata su carte a mano riportate su tavola di legno. Un processo di lavorazione lento e delicato, che non ammette margini di errore.
In particolare, per quanto riguarda la stampa l’artista percorre due strade: da una parte utilizza battute a secco di elementi naturali (fiori, rami, foglie etc.) con il torchio calcografico; dall’altra invece si avvale di una tecnica semplice e raffinata detta “gum-print”, ovvero realizza clichè di stampa partendo non da una lastra di rame, ma da semplici fotocopie opportunamente trattate, lavorate e stampate su carta da incisione.
Per quanto riguarda la fase pittorica, invece, Rampinelli utilizza colori ad acqua diluiti e stesi a velature sulle stampa realizzate precedentemente e incollate su tavole di legno.
Gli elementi naturalistici, così come gli oggetti della quotidianità domestica, rappresentano per Roberto Rampinelli, fra i maggiori interpreti italiani contemporanei dello Still Life, una costante indissolubile del suo lavoro: trattati con virtuosismo e attenzione millesimale alle minuziosità, hanno sempre dato luce e colore ai suoi dipinti.
La decisione di riportare la figura umana, il viso in particolare, all’interno di questo contesto ha avuto un effetto destabilizzante nell’equilibrio artistico di Rampinelli: “È stata una scelta maturata lentamente che mi ha spinto a uscire da schemi forse un po’ troppo rigidi della mia pittura incentrata su nature morte e paesaggi”
Il risultato sono opere più “libere” ma anche meno “protette” perché con meno schemi e maggiori dissonanze. Gli elementi e i soggetti dei suoi quadri rimangono gli stessi, ma questa volta si ritrovano immersi in contesti più aperti a una libera interpretazione da parte di chi guarda l’opera.
La spaccatura viene creata proprio dalla presenza di figure e volti umani che modificano la stessa leggibilità dell’opera d’arte, rendendola più “vulnerabile”, ma non per questo meno consistente e intensa.
I nuovi lavori di Roberto Rampinelli rappresentano dunque l’incipit di un nuovo percorso creativo intrapreso in un momento ben preciso della sua maturità umana, che lo ha portato a rivedere la sua stessa rassicurante dimensione di solitudine, realizzando sempre una pittura di grande emozione e intensità poetica, capace di essere propagazione del segno e del colore, ma all’interno di un racconto maggiormente fisico.
Si tratta di un nuovo spazio di ricerca in cui l’artista si muove a suo agio sì, ma meno liberamente e con una leggera, intensa e vitale titubanza.
Sfumature leggere che probabilmente non si possono cogliere a una prima lettura, ma che lentamente raggiungono la superficie con forza, bellezza e presenza.
I nuovi lavori di Roberto Rampinelli richiedono maggior pazienza e ascolto, ma alla fine avvolgono e commuovono.
La loro unicità risiede proprio in questo nuovo mescolarsi di tecniche, che le rende mutevoli e vive, seppur meno malleabili. Segno e colore assumono una nuova rilevanza: il segno è essenza, definizione, mentre il colore si evolve e muta adeguandosi alla nuova natura del materiale su cui si appoggia e si impone.
Fonte: Ufficio Stampa Studio de Angelis – Milano